1° Motoincontro - Gli Amici Di Claudio

Domenica 26 Maggio 2013; data da ricordare per gli appassionati del marchio Cagiva. Il Cagiva Club Lombardia, uno dei pochi club riconosciuti ufficialmente e nato nei lontani anni ’80, ha organizzato la prima edizione di “Amici di Claudio”, manifestazione gratuita in ricordo del nostro Presidente, con la “P” maiuscola. Presenti ospiti speciali (ex piloti e meccanici) dei tempi in cui l’elefantino dominava nei vari campionati mondiali (pista, cross, raid). In veste di redattore CMC mi sono recato (con la mia fidata compagna al fianco) in quel di Varese, per fare qualche domanda in giro da poter poi riportare sul nostro caro MITOCLUB. Per le foto si ringrazia Alice e team CMC (Rizlas e co.) per la compagnia. Buona lettura!

DSCF6191Mi avvicino a Gilberto Milani con molta emozione; l’ho già incontrato in due occasioni in quel di Varese ma ogni volta è sempre speciale. Persona umilissima (autografo e foto di rito), si è detto impressionato delle Cagiva presenti alla manifestazione. In effetti, facendo qualche domanda ai vari club Elefant Germania e Francia (si, avete letto bene; sono venuti a Varese dalla Francia e Germania!!) il marchio Cagiva ha ancora molto appeal nei loro paesi, tanto che (mi ha apostrofato il capo del club Germania) l’Elefant è stata nel 1994 la moto italiana più venduta in Germania (addirittura molte le edizione Lucky Explorer replica Orioli) e c'è ancora molta richiesta, soprattutto di ricambi; evidentemente le imprese di Orioli hanno contribuito al brand di affermarsi in tutto il mondo; con lo slogan del “vinci la domenica, vendi il lunedì”.

DSCF6245Ceppa:Milani, che cosa rappresentava per lei Claudio Castiglioni?

Milani: Le dico solo questo, che basta e avanza per descrivere la persona di Claudio. Quando iniziai a lavorare per lui, Claudio mi diede un conto corrente bancario dal quale poter accedere per pagare le varie spese o prelevare per vari motivi, erano gli anni ’70 e iniziavamo all’ora a guadagnare qualcosina, il dopoguerra era ancora molto vicino. In 35 anni di lavoro non mi ha mai chiesto il perché avessi prelevato “X” o “Y”, se ne avevo bisogno lui c’era sempre. Quando mi dovevano operare alla gamba; rischiavo di perderla per un’infezione, lui dormì tutta la notte con me nel lettino dell’ospedale di SPA, in Belgio, per farmi forza in vista dell’intervento… penso possa bastare.

Ceppa: È stato uno dei meccanici più importanti del paddock del motomondiale per tantissimi anni. Ha qualche rimpianto, magari un qualcosa che voleva fare (test, prove, piloti, ecc) ma non ha potuto?!

Milani: 20 Maggio 1973, sono stato l’ultima persona a salutare Pasolini, prima di lasciare la griglia di partenza. Una giornata bruttissima per tutto il motociclismo; con il senno di “poi” avrei voluto che quel giorno non si corresse.

DSCF6241Il tempo stringe, Milani deve andare e nel frattempo scambio due parole con Virginio Ferrari, pilota Cagiva negli anni ’80.

Ceppa:Virginio, tornare in questa fabbrica genera sempre una certa emozione,vero?

Ferrari: Qua ho passato gli anni più belli, ho conosciuto una persona visionaria; che ha fatto conoscere il motociclismo italiano in tutto i paesi, posso affermare che il mondo ha saputo realmente chi era e cosa ha fatto Claudio solamente quando è scomparso. Una persona (anche il fratello Gianfranco, non dimentichiamolo) che ha saputo subire diversi K.O, rialzarsi, subirne ancora e rialzarsi e continuare a credere in quel sogno chiamato Cagiva. Per Claudio non c’erano orari, il telefono ti poteva squillare anche alle 4 del mattino perché aveva in mente un nuovo test da fare, o una nuova carenatura o un qualche particolare da provare…

Ceppa: Cosa ti ha impressionato di più di questa giornata?

Virginio: Non pensavo di trovare tanti appassionati al marchio dell’elefantino. Entrare e vedere tante moto marchiate Cagiva, è sempre un colpo al cuore. Se consideriamo poi che sono veicoli prodotti negli anni ’80 e ’90, capiamo quanto avanti fosse la mente di Claudio come imprenditore, in 200 metri di piazzale siamo passati dalla sportiva 125, all’enduro di grossa cilindrata, alla naked di media cilindrata e di cilindrata piena, dal cross ai raid. Per non parlare delle 500 da gran premio o delle wmx 125…

Anche Virginio ci lascia, prima però ci dedica un autografo, una foto di rito e un reboot su un Cagiva C12R praticamente come uscito dal concessionario, evoluzione finale di un progetto di cui Virginio Ferrari ha avuto il piacere di fare parte.

DSCF6273Marco Lucchinelli, estroverso pilota campione del mondo classe 500, viene fermato da tutte le persone presenti; rubargli 5 minuti per due domande è un’impresa impossibile. Le sue gesta e le sue doti comunicative sono rimaste impregnate nelle menti degli appassionati di tutto il mondo, il suo talento è stato messo a disposizione di Claudio, fin dall’inizio dei tempi. Difatti Lucchinelli ricorda ai presenti che è stato il primo pilota a portare una moto con l’elefantino sul serbatoio al debutto, una Suzuki 500 verniciata grigio-rossa con la scritta Cagiva; il primo mattoncino della sfida di Castiglioni è stato messo anche per merito di Marco. Luckyi, ad una mia veloce domanda mi conferma il suo impegno a voler tornare a correre una gara in Salita, soprattutto la Sillano Ospedaletto, in quanto è l’unica ancora titolata in Italia ad esistere nella quale lui prese parte ad inizio carriera di pilota. Tra le altre, Lucchinelli si è detto amareggiato per lo stop di produzione della Mito, dicendo che è ancora la 125 più bella di tutte, soprattutto l’ultima (la 525, l’ha anche fotografata) aggiunge potrebbe vendere molto bene se ben supportata dalla casa, magari in un futuro.

DSCF6231Ed il futuro ce lo porta direttamente Giovanni Castiglioni, in leggero ritardo “televisivo” (motivato) perché Roberto Rolfo; dopo 38 anni, ha riportato una MV AGUSTA sul podio di una competizione mondiale e il Presidente, giustamente, ha osservato le gesta del suo pilota davanti il video. Quando è arrivato si sono levati gli applausi di tutti i presenti; una vera standing ovation di fiducia, per un futuro radioso come quello del padre. Giovanni, visibilmente contento di essere presente, ha sottolineato la piacevole sorpresa nel vedere tante Cagiva riempire il piazzale della fabbrica, così come la “familiarità” di ogni partecipante. Una sorta di “tutti amici” senza che ci si fosse mai incontrati prima (dettaglio che anche la mia compagna e altri avventurieri di percorso mi hanno fatto sottolineare, che sia il marchio CAGIVA ad unire tutti!?) tanto da farsi scappare un ”adesso pensiamo ad MV AGUSTA, ma successivamente penseremo a CAGIVA...”; come dire “l’elefantino ha ancora molto da dire”. Applausi scroscianti. Infine, per concludere la splendida giornata e la nostra visita redazionale, sono state accese tutte le CAGIVA (solo CAGIVA) presenti, al fine di far sentire a Claudio in alto nel cielo, il suono dei suoi propulsori.

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Michele Prontelli “CEPPA” 

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