Jolly Moto - Intervista a Tony Amighetti

Intervista realizzata da Michele Prontelli “Ceppa” a Tony Amighetti, fondatore e titolare di JollyMoto

Jolly MotoRaggiungo al telefono il Sig. Amighetti in una fredda giornata (-14 all'esterno) di Dicembre, una di quelle giornate in cui il solo parlar di due ruote ti fa ricordare di quando, qualche anno indietro, sfidavi il freddo per raggiungere una qualsiasi meta (scuola, ragazza, ecc...), mentre ora il solo pensiero ti fa gelare il sangue...

Ceppa: Buonasera Sig. Amighetti, prima di tempestarla di domande volevo ringraziarla, a nome di tutto il Mitoclub, per la possibilità che ci ha dato nel realizzarla.
Amighetti: Grazie a voi, ma togliamo subito il lei, parliamo con il tu, più amichevole e più diretta. Non sono un gran interlocutore, quindi non ti aspettare grandi frasi da me...

Ceppa: Al giorno d'oggi la produzione Jolly Moto è suddivisa in 2 tempi e 4 tempi. Quale occupa, in percentuale, la maggior parte del vostro lavoro?
Amighetti: Il 90% della nostra produzione è incentrato sul due tempi.

Ceppa: Come ha affrontato una ditta artigianale come la vostra, questo periodo di congiuntura economica, dove tra l'altro, il settore due ruote è tra quelli più penalizzati...almeno sentendo gli operatori del settore?
Amighetti: Noi abbiamo sempre incrementato il nostro lavoro via via negli anni. Anche quest'anno, caratterizzato dall'allontanamento delle varie case dal motore a due tempi, noi abbiamo incrementato rispetto allo scorso anno. La nostra produzione è incentrata per il 60% all'estero (Europa dell'est, nord Europa, Nord America, paesi Asiatici) e il restante in Italia. E questo ci fa ben sperare per il prossimo futuro. Noi produciamo sistemi ad espansione per Yamaha RD 500- 350, Suzuki RG 500... ovvero moto che hanno oltre 30 anni sulle spalle. Questo significa che c'è ancora una forte richiesta di quel genere di prodotto.

Ceppa: Per il futuro,immediato o meno, come si prepara la JollyMoto?
Amighetti: Noi ogni anno aggiorniamo i modelli. Cerchiamo sempre di realizzare un prodotto migliore, che incrementi,anche se in piccole percentuali, la resa rispetto ad uno stesso di un annata differente. E’ la nostra filosofia e prosegue da anni e anni...

Ceppa: Che cosa significa in Jolly Moto il nome Cagiva Mito? Quali ricordi sono legati (sia lavorativi che sportivi) al monocilindrico varesino?
Amighetti: Ci sono stati anni nei quali noi lavoravamo direttamente per la Cagiva, con disegni loro modificati da noi. Abbiamo apportato alcune modifiche ai loro lavori, con grandi complimenti da parte dei tecnici Cagiva. Ogni anno abbiamo continuato a lavorare sull'evoluzione del sistema di scarico per la moto Varesina. Mezzo cavallo, 500 giri in più...dettagli ma questo sta a significare l'evoluzione dei nostri prodotti.

Ceppa: Come viene giudicato il motore Cagiva?
Amighetti: Un bel motore, peccato che ormai non si veda più in ambito agonistico. In Cagiva ci sono dei bei motori interessanti da mettere su una moto da corsa...ma questi sono aspetti che non mi competono. Il motore è molto competitivo e noi lo abbiamo dimostrato vincendo tutte le gare del Trofeo della Montagna con Bonetti, laureatosi per campione classe 125. La moto è stata interamente sviluppata da noi, all'interno della nostra azienda. L'unico neo del Cagiva è l'elettronica...con un elettronica più sofisticata si riuscirebbe ancora ad essere competitivi in tutti i campionati nazionali.

Ceppa: E in ambito GP, come si è sempre comportata la Jolly Moto?
Amighetti: Noi abbiamo sempre lavorato a stretto contatto con Yamaha, 125–250, ambito nazionale e mondiale. In 250 GP i vari team privati hanno sempre utilizzato i nostri prodotti, sia direttamente da parte di Yamaha, o rivolgendosi a noi (vedi team Farina, ecc...). Honda 125 e 250 da gran premio ne abbiamo realizzate in quantità impressionati. In 500 abbiamo creato espansioni per la Cagiva C589-C590, sviluppato dei lavori per la ELF e per la Paton fino agli ultimi anni. Con l'Aprilia invece, non c'è mai stato feeling...

Ceppa: Quindi la Jolly Moto, grazie alle moto da GP, ha varcato i confini nazionali come collaborazioni lavorative.
Amighetti: Negli anni passati (fine anni '80) abbiamo sempre lavorato a stretto contatto con Yamaha, sul suo prototipo 250 GP. Quando vedevo il mio prodotto montato su questa moto, competitiva a livello mondiale, in competizione con altri marchi più blasonati, per noi che eravamo e siamo piccoli, era una soddisfazione incredibile. Inoltre abbiamo collaborato con la Gazzaniga fino a due anni fa, fino a quando non si è ritirato. Da Vitali a Cecchinello...

Ceppa: Un aneddoto da raccontare,per farci capire, a noi “esterni” di come il logo Jolly Moto abbia preso così importanza nel tempo.
Amighetti: Aneddoti ne avrei a milioni, il problema è che il mio mestiere è realizzare marmitte, parlare con un interlocutore è difficile... Però ricordo con piacere, data la nostra collaborazione con la Yamaha, di quando ci chiamavano (primi anni 90) a Gerno di Lesmo per testare i nostri prodotti sulla 250 da GP di quel periodo. Ebbene, la moto che montava il nostro sistema ad espansione risultava essere più veloce di quella medesima con espansioni create in Yamaha, con tanto di ingegneri giapponesi che si congratulavano con noi. Con Yamaha abbiamo anche continuato la collaborazione per la Sport Production. Loro ci affidarono lo sviluppo del monocilindrico Minarelli ma i risultati non arrivarono mai perché appunto, il motore non era proprio la punta di diamante dell'epoca... se non altro se paragonato a Gilera, Honda, Cagiva e Aprilia...

Ceppa: Dato che l'hai vissuta direttamente, come e cosa ricordi della sport production 125 anni '90?
Amighetti: Era un campionato agguerritissimo. Le case investivano e sviluppavano quanto di meglio la loro tecnologia permetteva. Personalmente, e qui spezzo una lancia a favore di Jolly Moto, il kit Honda Italia per la NSR125 era composto di un nostro sistema ad espansione. Questo perché la Honda Italia verificò il nostro prodotto e risultò migliore di quello made in HRC, arrivato direttamente da Tokio...altra immensa soddisfazione. L'unico neo di quella moto era la forcella, ma questo è un altro discorso...

Ceppa: Passare ai saluti è proprio triste, ma lo spazio è terminato. Restiamo d'accordo che ci risentiamo, così da poter scrivere nuovi ed emozionanti aneddoti e commenti sul mondo del due tempi, che tanto ci appassiona. Da tutto il MitoClub un sincero BUON NATALE!
Amighetti: Io sono qua, chiamami quando vuoi! Grazie a te, Buon Natale a voi e a tutto il Club!

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