Intervista a Gilberto Milani

Intervista realizzata dal Cagiva Mito Club a Gilberto Milani.

Articolo scritto da Michele Prontelli, “Ceppa”.
Si ringrazia Andrea Lusetti, "ALwarrior" per aver reso possibile tutto questo.


Davide Bulega (sulla sinistra) e Gilberto Milani (sulla Destra) si rincontrano dopo 16 anni grazie al MitoClub.

A volte capitano nella vita occasioni che sai non si ripeteranno più o che, per una serie di fattori, è difficile che riaccadano. Una di queste occasioni è la visita del MitoClub agli stabilimenti Cagiva/MV Agusta con la presenza straordinaria di Gilberto Milani, vero guru del motociclismo. Una carriera corredata da successi la sua: debuttò nel motomondiale nel 1959 su una Paton, fu il primo pilota europeo a guidare una Honda, concluse in nona posizione il mondiale 500 nel 1969, ha corso ben 10 edizioni del Tourist Trophy ed è stato team director di Aermacchi HD/Cagiva Corse. Praticamente una vita in moto….

CMC: Gilberto, grazie mille per esserci venuto a trovare. Per noi è un grande onore incontrare un personaggio così speciale.
Gilberto: Grazie a voi per avermi invitato.

CMC: Innanzitutto una domanda semplice: si vocifera nel mondo delle corse che lei fu coinvolto nell'invenzione del MONO AMMORTIZZATORE posteriore nelle motociclette. Ci racconti questo passaggio, dato che all'epoca se ne utilizzavano ancora due.
Gilberto: (ride) Praticamente in una gara mi si ruppe un ammortizzatore posteriore e vidi che si poteva andare anche con uno solo, tra l'altro mi pare di aver anche vinto quella volta. Cosi i tecnici osservarono la cosa e poi con il tempo affinarono l'idea, ma tutto nacque proprio per un “problema”…..

CMC: Lei è stato il primo pilota europeo a pilotare una Honda, che cosa ricorda di quell'esperienza?
Gilberto: Beh, la moto andava decisamente bene di motore e i meccanici erano meticolosi nella messa a punto del mezzo. Peccato che non si poteva mettere mano alla moto. Infatti il difetto principale era che la moto non frenava. Io ero abituato a ben altri standard, difatti chiesi io personalmente di poter mettere mano alla moto ma la risposta fu negativa e senza tentennamenti. Quella era la moto, punto. È una politica che la Honda adotta anche ora, fa parte del suo DNA.

CMC: Se le diciamo “TOURIST TROPHY”, che cosa le viene in mente?
Gilberto: Bellissimo il TT. L'ho corso più e più volte, e ogni volta si respirava un'aria diversa. Sull'Isola di Man c'è un'atmosfera che si può trovare solo là. Il circuito non è pericoloso, il pericolo deriva più che altro dal fatto che un giro è oltre 60 chilometri, quindi ricordarsi tutto alla precisione, non è semplice e l'errore è sempre dietro l'angolo. Però va detto che noi correvamo in tracciati veramente pericolosi, ai miei tempi il più pericoloso era Rijeka, circuito cittadino… vi lascio immaginare, ma all'epoca era così. Anche i materiali erano sempre quelli, ci si doveva adattare cambiando stile di guida, ad esempio noi avevamo sempre le stesse gomme per ogni condizione, non come oggi che al variare di pochi gradi si cambia mescola. Ogni caduta aveva sempre brutte conseguenze…

CMC: L'esperienza in Cagiva, ci racconti di come affrontavate il mondiale e di quale pilota le è rimasto più nel cuore.
Gilberto: Quanto mi sono divertito con i Castiglioni. Ero circondato da persone fantastiche, un team che sapeva fare il proprio lavoro. Abbiamo sviluppato tutto da soli, siamo partiti con pochi mezzi e un telaio fatto praticamente in casa. Se potessi tornerei subito indietro nel tempo. A quando l'ambiente del motociclismo era aperto a tutti. Tutti i piloti che hanno corso per la Cagiva mi sono rimasti nel cuore ma uno lo ricordo particolarmente bene. Invitammo Kenny Roberts a Misano a provare la moto di Lucchinelli e Ferrari. Roberts venne a titolo gratuito, da vero professionista. Sistemammo la moto per adattarla al suo stile di guida ma il mezzo era il solito utilizzato nel mondiale dai piloti italiani. Roberts riuscì a girare 2 secondi sotto il miglior tempo registrato con quella moto sul circuito di Misano. Impressionante! E noi che impiegavamo mesi di test per calare di qualche decimo sul giro…..

CMC: Lei allestiva le Mito Sport Production, oltre al nostro amico Bulega, chi l'ha impressionata in sella a quella 125?
Gilberto: Valentino Rossi. Accadde così, venne suo padre Graziano perché voleva dare al figlio una moto per iniziare a correre, così tanto per provare. Venne qua a Varese e mi presentò Valentino. Era un bambino di 14 anni, piccolino con il naso che gli colava, me lo ricordo come fosse ieri. E io chiedevo a Graziano: Ma chi è lui!? E Graziano: è mio figlio Valentino… non gli avrei dato mille lire, era così piccolo, mi faceva tanta tenerezza. E invece andammo a Misano a provare e via via andava, prendeva confidenza e nel 1994 riuscì a vincere il titolo italiano 125 con la Mito. Ricordo che quando andavamo ad analizzare il motore, al termine della gara, vedevamo che il motore utilizzato da Rossi aveva una perdita di potenza inferiore se non nulla rispetto agli altri piloti Cagiva Mito. Aveva anche questo dono Valentino….

CMC: Quale è stato il pilota che più l'ha impressionata in assoluto?
Gilberto: Direi proprio Mike Hailwood, mi colpirono la sua meticolosità nella messa a punto del veicolo e la grande bravura nella guida. Purtroppo scomparve tragicamente in un incidente stradale.

CMC: Un ultima domanda, lei il 20 Maggio 1973 era a Monza?
Gilberto: (con voce bassa) si, sono stato l'ultimo a vederlo (Renzo Pasolini). Gli ho dato la moto io, propulsore in temperatura, e l'ho visto allontanarsi dalla corsia box. Fu un giorno tristissimo per il motociclismo e per me, Gilberto Milani.

CMC: Prima di salutarci le abbiamo portato un pensierino. Una bella maglietta personalizzata del nostro club, con tanto di nome stampato dietro. Grazie ancora Gilberto, ci ha fatto emozionare con i suoi racconti. GRAZIE
Gilberto: Grazie, ragazzi, siete il futuro, c'è bisogno di appassionati come voi che prendano il nostro posto. Bella ed emozionante come la guida della moto non c'è nulla... (attimo di silenzio) ...mmm forse una donna... (altro attimo di silenzio) ... si una donna ci va vicino... (sorride con tutti noi)


Andrea Lusetti presidente CMC consegna a Gilberto Milani la maglietta personalizzata del Cagiva Mito Club.


Test di Kenny Roberts sulla Cagiva C10 da Gran Premio nel 1985 .





Renzo Pasolini, famoso per i duelli con Agostini e per il proprio modo di correre,
tragicamente scomparso a Monza il 20 Maggio del '73.
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