Intervista a Davide Bulega

L'ex pilota/collaudatore delle moto da corsa made in Cagiva, si racconta al CMC.

Intervista realizzata da: Michele Prontelli, "Ceppa".
Si ringrazia: Andrea Lusetti, "ALwarrior" per aver reso possibile tutto questo.


Davide Bulega (sulla sinistra) e Gilberto Milani (sulla Destra) si rincontrano dopo 16 anni grazie al MitoClub.

Una volta saputa la data della seconda visita agli stabilimenti MVAGUSTA/CAGIVA, si decide di invitare un pilota che ha fatto la storia della Mito nelle competizioni: Davide Bulega. Gli impegni di lavoro non ci danno la certezza della sua presenza, ma finalmente, dopo alcune settimane, l'ok arriva e Davide presenzierà insieme a noi alla visita. Quale occasione più ghiotta per intervistarlo?! Su espressa richiesta, ho mantenuto segreta la sua identità, perché voleva gustarsi la visita in tutta tranquillità, senza interruzioni varie. Lo ringraziamo ancora per la sua disponibilità.

Ceppa: Ciao Davide, innanzitutto grazie di essere qua. Per noi del MITOCLUB è una immensa gioia averti con noi.
Davide: Grazie a voi di avermi invitato. È dal 1992, da quando il mio contratto con il gruppo Cagiva terminò, che non rimetto piede in questi stabilimenti.

Ceppa: Torniamo indietro nel tempo. Ora che siamo davanti al cartello d'entrata "CAGIVA MOTOR", che cosa ti ricorda tutto questo?
Davide: dall'epoca non è cambiato niente, almeno esternamente, la disposizione degli stabilimenti è sempre quella e l'insegna, se non nei caratteri, è rimasta invariata. È un bel tuffo nel passato questo, io venni qua nel lontano 1990 con mio padre. Da lì inizio la mia avventura in Cagiva....

Ceppa: Che cosa significano le parole MITO per te? Cosa ti ricordi di quegli anni in cui hai corso per il team ufficiale Cagiva?
Davide: La Mito era quanto di più tecnologico e avanzato ci fosse all'epoca nel settore delle 125. Io la Mito la vidi nello stato di prototipo, dove proprio su questa strada, i vari tester, provavano le varie soluzioni adottate dagli ingegneri. Successivamente, nel 1991, fui messo sotto contratto Cagiva come pilota Mito nella Sport Production e collaudatore della 500. L'avventura nella Sport Production mi vide vincente in tutte le gare alle quali presi parte. La superiorità del motore era disarmante, grazie anche alla esperienza e alla messa a punto che il mio Team, supervisionato da Gilberto "Gilba" Milani, effettuava. Purtroppo non vinsi il titolo perché in finale venni steso in terra, ciò mi provocò la frattura della caviglia e l'impossibilità di portare a termine la gara.

Ceppa: 4 cilindri, 2 tempi, 500...che cosa voleva dire guidare una di queste moto da gran premio? cosa ti ricordi di quegli anni?
Davide: Io ero collaudatore insieme a Marco Papa nel 1991-1992. Collaudai e provai le C591-C592 e prototipo C593 proprio sul finire del mio contratto. All'epoca avevo 20 anni, ero un ragazzo che nell'italiano scendeva dalla MITO e montava sull'888 senza una goccia di sudore. Condizione fisica e mentale perfetta, ero veramente un "pazzo". Guidavo una 500, la massima espressione della moto da gran premio, ma non mi incuteva affatto terrore. Sono venuto alla Cagiva che non sapevo nemmeno cosa fosse una forcella e grazie ad un team formidabile, a persone magnifiche, sono diventato quello che sono. Peccato che queste persone non abbiano mai avuto onor di cronaca. Mai nella mia vita ho ritrovato un team così affiatato e professionale.

Ceppa: Di tutti i piloti che hai visto passare qua in Cagiva, quale ti è rimasto più nel cuore? Hai qualche aneddoto da ricordare?
Davide: LAWSON! Decisamente Lawson. Un vero signore, una persona fantastica, che dava soddisfazione alle persone che lavoravano con e per lui. Di gran lunga il pilota che più mi ha segnato. Ricordo un bell'episodio accaduto al Mugello. Io e Marco (Papa ndr) su 4 giorni di test, provavamo 3 giorni tutto quello che c'era da testare. Forcelloni, carenature, espansioni, cilindri, forcelle...... il quarto giorno veniva il Presidente in elicottero e portava con se Lawson. A Eddie spettava il compito di provare quello che noi avevamo scelto per una migliore performance, secondo il suo stile di guida. Prima che il Campione entri in pista, vado da Milani e gli chiedo se posso entrare con lui. Milani rigira la proposta al quattro volte campione del mondo e così entro in pista con Lawson. Emozione fortissima. In quell'occasione realizzo il mio miglior giro mai realizzato al Mugello e posso veramente capire, vedendolo con i miei occhi, l'impressionante guida dell'americano. Nella Casanova Savelli, nel cambio di direzione, Eddie faceva seconda - terza, mentre io tenevo la seconda. Purtroppo la 500 non ti dava confidenza e quindi, mi ritrovai in men che non si dica, a rotolare nella sabbia, fino quasi all'arrabbiata 1. Il giro dopo Eddie mi vede, rallenta, si ferma, lascia la moto in terra e viene a soccorrermi.....
Secondo me sarebbe carino ricordare quando a fine 91 dopo avere vinto tutte le selettive, Milani mi disse "ti dovrà fare un regalo.." gli risposi; mi faccia provare la C591!! lui mi guardò, si consultò con mascheroni e mi disse: Dai vieni con me che andiamo dal CLAUDIO (Castiglioni...) era un Martedì, lo so perché avevo Motosprint in mano.. Il Gilba bussò la porta della segretaria, allora si chiamava Dott.ssa Paola, la quale disse: mi spiace il Presidente adesso è impegnato!.. Il Gilba fregandosene della Dott.ssa spalancò la porta del Presidente invitandomi ad entrare. Io, manco a dirlo ero terrorizzato perché all'epoca Castiglioni era in un momento di grande notorietà. Castiglioni: "Dimmi Gilba cosa succede?" Gilba: "Claudio beh.. insomma.. bisogna fare provare la 500 al Davide.." Castiglioni mi guardò e mi disse: "cosa hai in mano, Motosprint?" e io: "si.." e glielo allungai. Il presidente cominciò a sfogliare Motosprint e non ci considerò, non diede risposta al Gilba!!... Io ci rimasi molto male e il Gilba davanti al Presidente mi disse: "È fatta...", Castiglioni replicava dicendo: "è troppo giovane si può fare male... lasciatemi stare che non voglio problemi..."

Ceppa: Come si svolgeva il lavoro di collaudatore?
Davide: Noi provavamo tutto quello che ci veniva dato da provare, tutto ciò ci veniva dato dal reparto sviluppo ed esperienza. Quando la Ferrari voleva provare, dato che il Mugello era ed è di sua proprietà, andavamo qua a Varese, all'aeroporto a fare "gli spari". Provavamo frizioni, rapporti, forcelloni, trasmissioni, cerchi... di tutto. Acquistavamo una sensibilità con il mezzo da far paura. Cagiva investì molto sulla 500 e ricordare quei periodi mi fa solo piacere.

Ceppa: Tornando al campionato italiano Sport Production, qual'è stata la gara più bella?
Davide: Non esiste una gara più bella. Però ricordo con piacere quella di Monza, corsa sul bagnato. Io sul bagnato ero imbattibile, non per vantarmi, ma l'esperienza maturata e la mia sensibilità con il mezzo, mi permettevano di girare con un ritmo molto più alto rispetto ai miei avversari. Tant'è che alla fine del primo giro avevo già dato 5 secondi al mio inseguitore.....

Ceppa: Un'ultima domanda...hai dei rimpianti sul Gruppo Cagiva o note negative?
Davide: No, negativo no, perché sono stato immerso in un gruppo che lavorava in modo familiare, mi sentivo veramente a casa. L'unico rammarico è che volevo essere il pilota della CAGIVA 500 nel 1993. Feci anche un test, dove risultai il più veloce ma al mio posto fu scelto Mladin. Io ero giovane, non volevo continuare a fare il collaudatore, volevo misurarmi in pista a livello mondiale. Il mio contratto terminò, ma il ricordo di queste persone fantastiche resterà con me per sempre.

Ceppa: Davide, noi ti ringraziamo per essere stato qua con noi, per la tua disponibilità e cortesia. A nome del CMC Grazie di cuore.
Davide: Grazie a te e ad Andrea, non pensavo esistesse un Mito Club. Ora che l'ho scoperto, teniamo i nostri contatti aperti, magari per organizzare in incontri futuri.....


 Fotografie di Davide Bulega, pilota e collaudatore Cagiva:


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