Casco

Il casco è un DPI fondamentale per i motociclisti e l'utilizzo in sicurezza della moto, perché costituisce la protezione più importante e fondamentale durante la conduzione della motocicletta, dei tanti tipi di caschi i più protettivi sono gli integrali o muniti di mentoniera protettiva, in quanto con la mentoniera riescono a proteggere non solo il capo, ma anche la mandibola ed il volto.

cascoIndice:

  • Introduzione
  • Tipologie
  • Struttura
  • Accessori utili
  • Sistemi/accessori integrati
  • Regolazioni e isolamento
  • Consigli per l'acquisto
  • Come protegge e come comportarsi
  • Pulizia e comportamenti da evitare
  • Fonti e bibliografia

Introduzione

Data l'importanza di tale dispositivo, risulta rilevante conoscere bene le sue caratteristiche strutturali per poter valutare bene la sua appropriatezza al tipo di utilizzo a cui dovrà far fronte e alle esigenze dell'utilizzatore, i suoi risultati nei diversi test di laboratorio permettono di verificarne l'efficacia dello stesso e i diversi dispositivi che si possono eventualmente adoperare per migliorarne l'usabilità, prevenendo o riducendo situazioni di pericolo.

Tipologie

I caschi possono essere di diverso tipo:

  • Integrali, modulari e crossover:
    Sono i caschi che offrono la massima protezione in quanto sono i più avvolgenti e coprenti, i modelli modulari hanno la caratteristica di avere la mentoniera alzabile e per questo che sono generalmente più pesanti dei modelli integrali, mentre i caschi crossover sono dei caschi integrali con la mentoniera smontabile (generalmente del tipo protettivo) e per questa loro caratteristica possono essere usati sia come caschi integrali sia come caschi jet.
  • Jet e demi-jet:
    Sono caschi aperti, quindi sprovvisti di mentoniera, i modelli demi-jet scoprono maggiormente il volto (guance) e collo rispetto ai modelli jet.
  • DGM (elmetto):
    Sono i caschi meno protettivi e per questo motivo non sono più in commercio, in quanto copre solo la parte superiore del capo e in minima parte la nuca, lasciando completamente scoperti tempie, volto e collo.

Struttura

Questo DPI è composto da diversi strati ed elementi:

Calotta

Struttura più esterna, estremamente rigida e prodotta in diversi materiali, come i polimeri termoplastici oppure materiali compositi, la differenza tra i diversi materiali, non è la qualità nella protezione, ma nel peso complessivo, perché i produttori tendono a creare caschi sempre più leggeri (grazie a materiali pregiati), il che favorisce l'uso prolungato senza aggravare sul collo, soprattutto nell'uso sportivo, inoltre ogni modello di casco può essere prodotto con una o più misure diverse di calotta per coprire le diverse taglie (generalmente non si va oltre le tre misure).

Imbottitura

Struttura interna, subito posta al di sotto della calotta esterna, composta da polistirene espanso, il quale ha il compito d'assorbire l'urto e la sua densità varia a seconda dello spessore di questo materiale.

Rivestimento

Il rivestimento è il materiale che va a diretto contatto con la pelle e posto al di sotto dell'imbottitura, composto da tessuto anallergico, antibatterico e traspirante ed anche da gommapiuma (poliuretano espanso), in modo da poter determinare le taglie del casco (dalla XXS alla XXXL, ma generalmente vanno dalla XS alla XL-XXL) e favorirne il lavaggio.
Dal 2000 alcuni rivestimenti a livello delle guance vengono conformati in modo tale da lasciare un adeguato spazio alle orecchie, dal 2005 tale spazio venne aumentato fino anche a rimuovere l'imbottitura in tale zona, questo permette oltre a ridurre il senso di costrizione, anche di aumentare la percezione dei rumori esterni, moto compresa, mentre dal 2010 alcuni rivestimenti sono muniti di cuscinetti gonfiabili in modo tale da garantire una maggiore ergonomicità e vestibilità.

Sottogola

Si tratta di un cinturino che evita al casco di sfilarsi durante l'urto e garantire la sua utilità, questo sistema può essere ad anello, micrometrico o sgancio rapido (quick release).

Visiera

La visiera è un elemento che protegge dal vento ed eventualmente da piccoli oggetti o insetti, creata per stampaggio e lavorata con un trattamento antigraffio (ciò non significa che non si graffia) o ritagliata ed incurvata (termoformatura) da una lastra già trattata (in questo caso si hanno visiere più resistenti e con minori microdeformità) ed eventualmente munita con accessori quali alzavisiera, pinlock e tear-off. la visiera principale può essere accompagnata da una seconda visiera oscurata oppure essere munita di sistemi che evitano l'appannamento, come i visierini interni (i quali possono essere anche fotosensibili o fotocromatiche), mentre per quanto riguarda il trattamento superficiale antifog non garantisce la stessa efficienza e conferisce una leggera colorazione giallastra alla visiera.
Il sistema che vincola la visiera al casco è munito di un accorgimento (ne esistono diversi tipi) che assicura la posizione di chiusura della stessa quando questa è abbassata o alzata ed eventualmente può avere anche delle posizioni di apertura intermedia, inoltre può differenziarsi per il suo tipo d'esposizione, infatti può essere esposto esternamente (non è coperto da nulla), nascosto da coperchi agganciati alla visiera o al casco (a seconda del sistema può essere più o meno aerodinamico) oppure essere nascosti dalla visiera stessa, quest'ultimo metodo è quello che permette il formarsi del minor numero di turbolenze (risulta il più aerodinamico) e quindi generare meno rumore.

Prese e sistema d'aerazione

Nei caschi sono presenti dei canali d'aerazione che possono essere aperti o chiusi tramite dei comandi posti o sulla mentoniera o in cima alla calotta del casco

Accessori utili

Visiera a strappo tear-off (solo per visiere piatte)

Sono elementi disposti a strati sopra la visiera, che oltre a permettere la protezione della visiera da eventuali graffi, ne consente la pulizia tramite la rimozione o lavaggio delle stesse, le quali per per essere fissate sopra alla visiera, questa deve essere munita di perni per tear-off, i quali sono dei eccentrici, che ruotando su se stessi permettono il corretto tensionamento delle visiere a strappo.
L'inconveniente di questo elemento è che può essere applicato solo su alcuni caschi o per meglio dire su alcune tipologie di visiere, in quanto queste oltre a dover essere munite di perni tear-off, i quali possono essere anche applicati manualmente, la visiera deve essere di tipo piatto, quindi non deve presentare nessuna bombatura, in quanto la bombatura non permette il corretto aderimento della visiera a strappo, lasciando la parte superiore ed inferiore non a contatto con la visiera.
Un secondo inconveniente è la difficile reperibilità di queste visiere, ma per questo è sufficiente sapere che si possono creare con dei fogli di acetato, più precisamente "triacetato di cellulosa" o cellophane/cellofan (non quello da cucina) o in policarbonato, generalmente utilizzati per gli stencil e per proiettori/lavagne luminose (nel formato A3 si riescono a ricavare due mascherine, ma con un formato A4 non si riesce a crearne una completa), in estremis si possono usare i fogli in plastica trasparente, più precisamente "cloruro di polivinile" / "PVC", generalmente utilizzati per le rilegature, infatti quest'ultimi sono meno trasparenti e possono deformare l'immagine, oltre che creare un leggero riflesso del proprio volto sulla visiera (quando si va controluce), per questo si consiglia di utilizzare una sola visiera a strappo se creata con quest'ultimo materiale.

Visiera interna

Si tratta di un elemento che si fissa internamente alla visiera e può avere diverse funzioni e caratteristiche

Tipologia

Gli inserti si dividono in:

  • Rigida Pinlock
    Si tratta di un inserto semirigido, dalla superficie piatta, ma con la presenza di un bordo rialzato (in silicone) nella parte rivolta verso la visiera, in modo da creare una camera d'aria (alcuni dei primi modelli non hanno questo bordino e non creano la camera d'aria, risultando molto meno efficaci), generalmente non hanno trattamenti particolari, ma possono essere disponibili in diversi colori/oscurate.
  • Inserto interni
    Si tratta di un inserto flessibile, del tutto simile ai inserti rigidi, ma che non richiedono ganci, in quanto sono adesive (tramite il bordo rialzato), inoltre generalmente sono disponibili più trattamenti rispetto ai inserti rigidi.

Caratteristiche

visiera fotofobica vs fotocromaticaQuesti inserti possono essere caratterizzati per diverse caratteristiche/funzione:

  • Antiappannamento
    Questa funzione è garantito dalla generazione di una camera d'aria tra visiera e visierino, questo fa sì che il visierino interno si trovi a una temperatura molto simile a quella presente dentro al casco (la visiera principale si trova a una temperatura simile a quella esterna), evitando così il condensamento dato dalla respirazione.
  • Fotosensibile
    La lente blocca le fonti luminose eccessivamente forti, evitando l'abbagliamento, senza penalizzare le fonti deboli, il tutto senza alterare la componente cromatica, facendo un esempio semplice, se si guarda una lampadina accesa con questa visiera la lampadina si vede molto bianca, ma senza dare fastidio come vederla senza visiera, mentre quello che gli sta attorno si vede normalmente in entrambi i casi (esempio di inserto interno fotosensibile ambrato nelle 4 immagini di sinistra/centro nella foto a destra).
  • Fotocromatico
    La lente diventa più scura quando aumenta l'intensità dei raggi luminosi che la lambiscono e si schiarisce quando si riduce (esempio visibile a destra nell'immagine di destra).
  • Oscurato
    La lente è perennemente colorata, iridescente (colore con sfumature diverse a seconda dell'illuminazione e dell'inclinazione) o oscurata ed in quest'ultimo caso è consigliabile solo per uso diurno, questa caratteristica può essere presente anche sulla visiera principale ed in questo caso la visiera può essere omologate per uso stradale, con o senza la limitazione all'uso nelle sole ore diurne o non essere omologata per uso stradale.
  • A specchio
    Il trattamento a specchio può essere presente anche sulla visiera principale e può essere di diverso tipo, da quello ad effetto metallico/iridium (esternamente sembra di vedere un metallo che riflette), dove si ha anche un effetto oscurante per l'utilizzatore, oppure un effetto ad arcobaleno/petrolio/rainbow, dove la funzione specchio si ha solo in presenza di un adeguata illuminazione, in questo caso per l'utilizzatore non è detto che si ha un effetto scurente, ma può avere un filtro di colore giallo/ambrato (come indossare lenti gialle).

Paravento

Elemento posto nella parte frontale e bassa della mentoniera, che evita l'infiltrarsi di aria fredda nel casco, questo sistema può essere fissato tramite dei punti d'ancoraggio o essere tenuto tramite l'incastro con altri elementi del casco, in quest'ultimo caso è facile avere un suo dislineamento o rimozione involontaria.

Paranaso

Elemento posto nella parte frontale e alta della mentoniera, che riduce gli effetti di appannamento dati dalla respirazione o li evitano completamente nel caso dei modelli antifog e permettono anche un migliore indirizzamento sulla visiera o volto dell'aria prelevata dalla mentoniera, questo dispositivo è generalmente fissato tramite un semplice incastro con gli altri pezzi del casco.

Sottocasco/salvacasco

I sottocaschi esistono di diverse forme e caratteristiche, viene usato principalmente per una questione igienica, la forma più semplice prende il nome di salvacasco e copre solo il capo o va infilato dentro il casco e in quest'ultimo caso possono essere studiati anche per favorire la traspirazione e il ricambio d'aria, anche se in quest'evenienza risultano essere più spessi e rendono il casco più aderente (può essere utile per recuperare l'eccessivo gioco del casco) o far cedere l'imbottitura, altri modelli che invece prendono il nome di sottocasco, sono realizzati in seta o cotone per i modelli estivi e in pile (materiale sintetico molto caldo) per i modelli invernali, mentre strutturalmente possono essere poco estesi e quindi coprire solo la testa oppure essere estesi e coprire anche il collo e parte delle spalle/petto/schiena, in quest'ultimo caso servono per dare una maggiore protezione e dovrebbero essere muniti di trattamento antivento e antipioggia a partire dal collo in giù.
In alternativa si possono utilizzare delle magliette con cappuccio ed usare quest'ultimo come sottocasco, preferibilmente se munito di laccio per chiudere l'apertura ed evitare l'insinuazione dell'aria.

interfono

L'interfono è un dispositivo aggiuntivo che può essere studiato dalla ditta produttrice del casco o da terzi, che permette la comunicazione tra guidatore e passeggero, con la possibilità d'essere o meno interfacciato anche ad altri dispositivi quali cellulare/smartphone, radio, navigatore GPS, lettore MP3 e MCS (motorcycle communication system, sistema di comunicazione con la moto) ed in alcuni casi tra più guidatori.
Questo sistema può essere di diverso tipo:

  • Pneumatico
    Questo sistema permette solo la comunicazione tra guidatore e passeggero in quanto è basato sul fonendoscopio, infatti è costituito da tubi (che trasmettono il suono), membrane (che fanno da microfono), connettori, auricolari (sono dei tubi cavi) e cera, dove la membrana del guidatore si collega all'auricolare del passeggero e viceversa, non richiede alcun tipo di regolazione del suono e la cera che deve essere modellata sugli auricolari serve a permettere una maggiore stabilità.
  • Elettrico (cablato)
    Questa soluzione è a basso costo, ma per via della sua natura cablata può mettere in comunicazione solo il guidatore con il passeggero ed eventualmente essere munita di un ingresso jack ausiliario (GPS, lettore MP3, ecc), è costituito da una scatola (funge da centralina interfono) e da due cuffie con microfono, la scatola va agganciata ai vestiti o messa in tasca e permette la regolazione del volume o in generale o per ogni ascoltatore, le monocuffiette con microfono si agganciano alla scatola ed utilizzano un connettore Jack a due canali, per i modelli con l'ingresso ausiliario viene fornito anche un cavo Jack maschio-maschio.
  • Bluetooth
    Si tratta di un auricolare arricchito da un'unità di controllo con microfono e sistema Bluetooth, differisce dal sistema elettrico per il fatto che non utilizzando la tecnologia cablata si può utilizzare anche per comunicare con altri guidatori (basta rimanere nel range di comunicazione del bluetooth), ma non può comunicare con dispositivi sprovvisti di tale tecnologia, mentre strutturalmente si tratta di un elemento che si aggancia al casco o allo scollo (scollatura).
  • Misto
    Si tratta di un sistema Bluetooth arricchito dalle comunicazioni cablate dei sistemi elettronici, in questo caso può essere sia compatibile con altri sistemi Bluetooth, sia con altri sistemi Elettrici.
  • Walkie-Talkie con VOX
    In alternativa agli interfoni si possono utilizzare i Walkie-Talkie con la funzione VOX attiva e cuffia-microfono remoti, in questo caso si ha solo la possibilità di comunicare con guidatori o passeggeri muniti con un altro Walkie-Talkie sincronizzato alla stessa frequenza.

Questi sistemi possono essere dotati di filtri elettronici per rimuovere il rumore (ad eccezione del sistema pneumatico), il quale altrimenti può essere fastidioso (soprattutto se si utilizzano caschi aperti), inoltre per quanto riguarda il microfono questo può essere tradizionale o laringofono, stesso discorso per quanto riguarda l'auricolare, che può essere tradizionale o piatto da attaccare con velcro dentro al casco, mentre per quanto riguarda l'uso, sono utilizzabili senza problemi legali in quanto rispettano l'articolo 173 del codice della strada, infatti per il semplice fatto che essendo muniti di un solo auricolare per individuo, permettono di ascoltare la strada e i relativi eventi, anche se bisogna ricordare che risulta sempre un sistema che può far distrarre o non concentrare il guidatore alla guida (chi più chi meno).

Sistemi/accessori integrati

Sistemi che sono presenti e possono essere utilizzati solo se già presenti di serie, in quanto non si possono integrare o risulta essere un operazione molto difficile.

Sottovisiera o visiera secondaria

Si tratta di una seconda visiera, generalmente più piccola ed oscurata, che evita gli effetti indesiderati dell'abbagliamento dal sole basso, azionabile tramite un comando posto sulla calotta del casco.

Alzavisiera

Si tratta di una levetta posta lateralmente sulla visiera, che permette di alzarla leggermente in una o due posizioni, in modo da garantire un maggiore ricambio d'aria e ridurre anche l'appannamento della stessa.

Ganci tear-off e Pinlock

Sono elementi necessari per le relative visiere a strappo e gli inserti interni di tipo rigido.

Regolazioni e isolamento

Il casco ha diversi componenti e dato che ogni componente ha una tolleranza deve avere delle regolazioni che ne permettano un funzionamento corretto, inoltre deve adattarsi a diverse persone e quindi deve essere adattabile a diverse fisionomie.

Regolazione posizione visiera e guarnizione

La visiera ha un sistema che permette di regolare la posizione rispetto al casco, più precisamente il sistema che fissa la visiera al casco è montato su asole, questi fissaggio su asole permette il giusto posizionamento della visiera, la quale nella posizione di chiusura deve schiacciare la guarnizione, sia nella parte alta che bassa.

Se la visiera non riesce a schiacciare la guarnizione (in nessun modo), il sistema di fissaggio deve essere portato verso la parte posteriore del casco, se la visiera si chiude e schiaccia solo la parte superiore della guarnizione, il sistema di fissaggio deve essere spostato verso l'alto, in caso opposto si deve agire inversamente, se la visiera non si chiude il sistema di fissaggio deve essere spostato in avanti.

Sistema d'aerazione

Il sistema d'aerazione permette il corretto scambio d'aria e climaconfort, le prese d'aria sono poste sulla mentoniera o sulla calotta (parte anteriore) e queste prese possono essere aperte o chiuse a piacimento, mentre i sfoghi che sono sempre aperti (alcuni caschi permettono anche la loro apertura/chiusura) sono posti nella parte posteriore ed in alto e/o basso della calotta (in alcuni casi sono posti lateralmente) o in estremis a livello della nuca subito sotto il bordo inferiore della calotta e nascosti dall'imbottitura/rivestimento.
Alcuni caschi (soprattutto quelli prodotti prima della metà dei anni '90) sono muniti di sistemi semplici, in quanto sono presenti solo i canali d'ingresso dell'aria, la quale senza i canali d'indirizzamento si disperde attraverso tutto il casco per poi sfogare alla base della calotta, questo sistema ha un minore scambio d'aria e per questo non si può definire come un vero sistema d'aerazione, inoltre non tutti i caschi hanno dei sistemi d'areazione, come nel caso di alcuni caschi jet e demi-jet.

I canali d'aerazione sono scavati nell'imbottitura e possono essere sigillati con del nastro, in modo da far si che l'aria non si disperda al di fuori dei canali, i quali scorrono nell'imbottitura e si aprono o vengono scoperti solo quando sono in contatto con il cuoio capelluto (canali presenti tra imbottitura e rivestimento), mentre altri canali, che devono solo sfogare l'aria proveniente dalla parte anteriore del casco (zona facciale), sono chiusi per tutto il tragitto fino al loro sfogo esterno e generalmente rimangono più esterni (tra imbottitura e calotta).

Chiusura sottogola

Il sottogola deve essere estremamente regolabile e può essere di molti tipi, dal classico doppio anello, alla micrometrica, fino allo sgancio rapido (Quick Release), il doppio anello e la micrometrica si regolano a ogni aggancio/chiusura e per essere sganciate basta tirare la cinghiettina di sgancio verso l'esterno e nel caso del doppio anello l'operazione deve essere completata sfilando la cinghia dai anelli, mentre lo sgancio rapido che concettualmente è molto simile al sistema di aggancio della cintura di sicurezza delle automobili, deve essere regolato la prima volta per determinare la giusta tensione del sottogola e per sganciarlo è sufficiente premere il pulsante di sgancio.

Consigli per l'acquisto

Prima di acquistare il casco bisognerebbe eseguire alcune prove e tenere in mente certe considerazioni.

Provarlo

Dato che ognuno ha sensibilità e necessità diverse e i caschi non sono tutti uguali sia per quanto riguarda le taglie che per vestibilità, è necessario misurare il casco prima del suo acquisto.

Misura stretta

Il casco quando viene comprato deve essere molto aderente, perché il rivestimenti (non l'imbottitura) sopratutto nel primo periodo tende a cedere ed adattarsi alla conformità fisica dell'utilizzatore.

Prova di scuotimento

Il casco una volta indossato deve rimanere saldamente e stabilmente indossato, perché altrimenti non può garantire l'adeguata protezione, per questo una volta indossato bisogna scuotere il casco o tramite movimenti rapidi e ampi della testa o tramite strattonamento manuale, nelle direzioni su, giù, sinistra e destra.

Non affidarsi alla nomea delle marche e al costo

Solo perché un casco è prodotto da una ditta nota nell'ambito della produzione dei caschi o è di moda o molto venduto, non significa che questo sia sicuro, così come il prezzo elevato non è un assicurazione di qualità e protezione.
Le marche storiche garantiscono o dovrebbero garantire lo studio a 360° del casco e la cura di tutti i dettagli, ma non la protezione offerta dal casco, mentre il costo del casco è definito principalmente dal costo dei componenti e dal processo produttivo, ma ciò non garantisce che questi siano più sicuri di caschi prodotti con materiali più economici.
Va inoltre sottolineato che la fattura del casco e la sua protezione può essere influenzata dall'andamento economico della ditta che lo produce, infatti per fare un esempio la Dainese ha prodotto l'Airstream nel 2004, evolutosi nell'Airstream Course nel 2006 (che si differenziava solo per via della nuova visiera, senza trattamento antifog e con nuovo sistema tear-off e ora munito anche di ganci pinlock, i quali hanno anche posizioni differenti) e successivamente evolutosi nel Performance nel 2009 (ha solo un nuovo sistema di comando delle prese d'aria anteriori, due prese d'aria aggiuntive sulla calotta e la riduzione dei sfoghi posteriori tramite una placchetta in plastica), questi tre caschi hanno le visiere intercambiabile, ma solo per il primo Airstream è disponibile la visiera tear-off, pur avendo la predisposizione di tale presidio sui altri due caschi (che richiedono visiere tear-off differenti).

Allo stesso modo non basarsi sulla nazionalità del marchio di casco, ma eventualmente diffidare delle aziende che vantano una nazionalità (con bandiera in bella vista o colorazioni che richiamano fortemente la bandiera nazionale), ma non lo sono realmente, come per esempio AGV e Dainese, che dal 2010 non sono più prodotti in Italia, ma in Tunisia, mantenendo in Italia solo la sede uffici e ricerca, la Suomy non è più italiana dal 2013 e non cita in alcun modo l'italianità, Nolan produce in Italia, pur essendo stata acquisita nel 2019 da 2R Holding, Acerbis produrre in Italia, ma non si vanta d'essere un prodotto italiano, idem Ufo plast, anch'esso italiano al 100% ed altrettanto Caberg, questo perché di per se la nazionalità non fa la qualità, ma può essere usata come leva per far lievitare il prezzo, tra i produttori di caschi italiani si dve citare anche Omnia Plastica, che realizza i caschi sotto la firma Bell Safety, che vengono rifiniti e distribuiti tramite BELL, il cui marchio per i soli casci moto viene ceduto nel 2015 a gruppi americani, nello stesso anno nasce CAST che rileva gli stabilimenti italiani della BELL.

Leggere le prove dei test e le recensioni dei utilizzatori

Per poter giudicare la sicurezza di un casco andrebbero lette le schede delle prove tecniche, in quanto indicano la protezione del casco nelle diverse situazioni ed eventualmente le discrepanze tra i diversi centri di studio (quest'ultimo caso per valutare se la qualità di produzione è costante o meno), mentre le recensioni dei utenti che fanno uso di un determinato casco possono essere utili per quanto riguarda la cura dell'assemblaggio (utenti che smontano il casco e lo possono valutare o che hanno avuto inconvenienti) ed eventualmente delle vestibilità e dell'uso (semplici utilizzatori).

Esistono anche le associazione quali altroconsumo, che si basano su prove di laboratori tecnici e generalmente oltre alle prove tradizionali (effettuate con i criteri più restrittivi) possono mettere in conto anche altre considerazioni, che servono per valutare bene il casco e lo stato dell'arte in materia, infatti si può notare come un casco venga tradizionalmente testato in determinati punti, ma la protezione deve essere garantita su qualsiasi punto, inoltre non è garantito che la protezione sia la stessa per qualsiasi taglia dello stesso casco, in particolar modo ha fatto scalpore/polemica il test di altroconsumo del 2012, soprattutto perché mal interpretato, infatti solo 3 caschi su 10 hanno superato tutte le prove, ma analizzando il risultato si nota come sono 7 caschi (nella taglia L) su 10 che assorbono gli urti in modo corretto (metodo tradizionale della direttiva d'omologazione), ma che 4 di questo hanno una protezione inadeguata della visiera che evidentemente erano state omologate tramite un sistema più blando (esistono 3 modi diversi per misurarne la sicurezza), mentre nelle prove supplementari sull'intero lotto dei caschi solo 1 non ha superato le prove tradizionali nelle misure S o XS, mentre sono 7 quelli che non hanno superato le prove effettuate su punti non tradizionali.

Facendo un esempio i caschi Grex (sottomarca della Nolan) sono prodotti in Italia e poco costosi ed estremamente protettivi (ma previa del pregiudizio sul nome sconosciuto e del costo basso viene considerato poco sicuro e prodotto in Cina), mentre caschi come AGV e Dainese sono Italiani, ma dal 2010 vengono prodotti in paesi poveri e non sempre la qualità di montaggio è all'altezza del nome e del costo del casco, questo si evidenzia dalle prove effettuate da diversi istituti e dalle recensioni dei utilizzatori.

Come protegge e come comportarsi

Il casco protegge grazie alla sua struttura combinata:

  • La calotta esterna fa sì che la forza d'urto venga distribuita su una superficie maggiore e per questo motivo la calotta deve essere estremamente rigida e resistente, per poter rimanere integra ed efficace durante l'urto.
  • La calotta interna deve adattarsi alla forma del cranio e determinare la decelerazione della testa rispetto al corpo contundente, generalmente la sua densità è maggiore ai bordi (in quanto altrimenti cederebbe troppo velocemente) e deve avere una struttura tale da far si che le forze generate durante l'urto si disperdano lungo tutto il casco (dipende dal processo produttivo del polistirene espanso).
  • La forma del casco incide su queste prestazioni, infatti un casco strutturalmente tradizionale, quindi molto rotondo, permette d'ottenere più facilmente una corretta rigidità della calotta e il corretto assorbimento dell'imbottitura, in quanto il suo spessore rimane costante su tutta la superficie, per questo i caschi non si discostano in modo significativo da questa forma, ma si appoggiano ad appendici plastiche che ne migliorano l'aerodinamica, nel caso dei caschi integrali stradali si riesce ad ottenere un Cₓ di 0,45.

In caso d'incidente si possono o devono attuare questi comportamenti:

  • Nel caso la persona coinvolta sviene e respira male dopo un urto si possono slacciare sottogola e aprire la visiera, senza in alcun modo muovere il capo dell'incidentato o rimuoverne il casco.
  • Non sfilare il casco, perché in caso il soggetto presenta o potrebbe avere fratture vertebrali (cervicali) o craniche, può essere sfilato solo da personale addestrato per evitare la scomposizione delle relative ossa.

Pulizia e comportamenti da evitare

Il casco durante l'uso si sporca e può iniziare a emanare maleodori, per ripristinare la situazione originaria, sia per quanto riguarda le singole parti che lo compongono che per l'intero casco, si possono utilizzare diverse tecniche:

  • Acqua e sapone neutro
    Questa soluzione è la più tradizionale e può essere eseguita in vari modi; Il primo prevede l'immersione nell'acqua saponata e successivamente dopo una seconda immersione in semplice acqua viene lasciato ad asciugare; il secondo prevede l'uso di un panno imbevuto d'acqua saponata, il quale andrà poi passato sulle parti sporche e successivamente dopo andrà utilizzato un panno inumidito ed infine se necessario uno asciutto; Il terzo metodo è valido solo per la visiera quando questa è sporca di moscerini difficili da rimuovere, in questo caso si prende un panno bagnato con acqua o acqua e sapone e lo si lascia adeso alla visiera per qualche ora, quando si andrà a rimuovere lo straccio i moscerino saranno tutti attaccati al panno.
  • Pulitore per caschi
    Per pulire la visiera, l'esterno o l'interno del casco si possono utilizzare i pulitori specifici, ma per quanto riguarda la pulizia del rivestimento interno del casco la soluzione migliore rimane l'acqua e sapone, in quanto con il pulitore non si riesce a rimuovere completamente lo sporco e tende sempre a rimanere dei residui del pulitore impregnati nel rivestimento.
  • Lavatrice
    Per gli interni removibili del casco è anche possibile utilizzare la lavatrice con sapone neutro e una temperatura massima di 35°C.

N.B.
Le parti lavate vanno lasciate ad asciugare lontano dal sole e fonti di calore.
Per quanto riguarda la visiera può risultare più comodo sganciarla dal casco per ottenere la migliore pulizia.
La visiera deve essere mantenuta sempre in eccellenti condizioni per garantire una perfetta visibilità, quando questa è graffiata, danneggiata o non può più essere pulita adeguatamente deve essere immediatamente sostituita.

Per quanto riguarda i comportamenti da evitare si possono annoverare:

  • Uso di benzeni e solventi in generale, in quanto possono aggredire alcuni materiali con cui sono costruiti i caschi.
  • Riverniciare il casco, in quanto la vernice in molti casi contiene solvente non adatto al materiale del casco (in particolar modo la nitro), infatti i caschi vengono verniciati con colori acrilici o poliuretanici diluiti ad acqua o con solventi specifici (NMP N-metil-2-pirrolidone).
  • Modificare il casco, fori e tagli in una qualsiasi delle sue parti, compromettendo la sua utilità.
  • Viaggiare con il casco fissato alla moto, in quanto questo può subire urti e abrasioni.
  • Appoggiare il casco su specchietti e schienali, in quanto si ha un cedimento del rivestimento e dell'imbottitura.
  • Posare il casco a terra e sedersi sopra di esso.
  • Appoggiare il casco in posizioni a bilico.
  • Viaggiare con parti mancanti, come l'imbottitura (calotta interna), cinturino, rivestimento e guarnizioni, vanificandone l'utilità.
  • Esporre il casco a temperature elevate, ai raggi UV e al sole, velocizzandone l'invecchiamento.

Fonti e bibliografia

 

Le aziende italiane si inchinano alle delocalizzazione
Nolan, la crisi non fa paura Avanti con gli investimenti
SHARP THE HELMET SAFETY SCHEME
Caschi moto: ancora troppi bocciati, lettera al ministero dei trasporti e Sicurezza caschi integrali moto: diffida al ministero perché intervenga
Risposte dei produttori ad altroconsumo, Risposta di AGV all'articolo di altroconsumo, Risposta di Shark-Helmets all'articolo di altroconsumo e Risposta di Arai all'articolo di altroconsumo
Moto.it: Il casco il sistema casco, la calotta esterna, la calotta interna, i componenti, uso e manutenzione e l'omologazione Europea 22-05
Cura e manutenzione del casco
Informazioni sul casco
019 Made in Nolan - La verniciatura
vernici su superfici di materiale sintetico
Marushin 222, elmetto integrale compatto (studiato per entrare negli alloggiamenti per caschi jet) di una buona marcha, che non riesce ad essere sicuro per via delle sue dimensioni

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