Sistemi di Scarico

Indice:

  • Crediti
  • Introduzione
  • Scarichi originali
  • Scarichi aftermarket
  • L'artigianale SP
  • Scarichi da evitare, ripotenziamento e omologazioni
  • Silenziatori
  • Tenute e guarnizioni
  • Rilevamenti
  • Dimensioni e realizzazione
  • Fonti e bibliografia

Crediti

Questo articolo è stato realizzato grazie al frutto di un lungo lavoro di ricerca su materiali ufficiali e conoscenze dei membri della nostra community. La visione di questo articolo è gratuita, ne è vietata la vendita e la diffusione su altri siti senza la nostra approvazione.
Prima revisione 3 Gennaio 2012, ultima revisione 20 Dicembre 2020.

Introduzione

L'espansione, più comunemente chiamata marmitta, viene un po' considerata il "turbo del motore a due tempi". Grazie ai fenomeni di risonanza che avvengono al suo interno, permette di amplificare e modulare le onde di pressione nate dalla combustione della miscela aria-benzina. Permette quindi di accordare la loro durata ed intensità con le caratteristiche del motore e dell'erogazione che si vuole ottenere. Essa è il prolungamento di quella scatola magica che è il trittico aspirazione-carter-gruppo termico ed è strettamente legata a questi fattori, da ciò si ha che ogni marmitta lavora meglio con particolari soluzioni meccaniche o con componentistica differente. In poche parole, ogni motore ha la sua marmitta, ma per questioni principalmente economiche ci dobbiamo adeguare alla massa e rivolgerci a ditte esterne che producono queste fatidiche espansioni. Visto che non avremo mai la marmitta perfetta per il nostro motore, tanto vale valutare bene quelle sul mercato e acquistare ciò che più si avvicina a ciò di cui abbiamo bisogno.

N.B.: E' molto rischioso affidarsi ad artigiani poco noti per la costruzione del proprio scarico, sono infatti veramente poche le persone che sanno costruire, come si deve, marmitte su misura per due tempi. Il rischio è di ritrovarsi con un'espansione fatta quasi a caso ed aver speso un capitale. Diffidate anche dagli scarichi con più terminali, generalmente sono più pesanti e meno performanti. ricordate che il due tempi racing ha sempre e solo un terminale per cilindro.

Scarichi originali

Durante la produzione della Mito sono stati prodotti diversi scarichi, dalle caratteristiche diverse.

Scarichi Freccia C9, C10R e C12R

Scarico Freccia C9

Scarico Freccia C10R-C12R

Prima di parlare in dettaglio degli scarichi della Mito parleremo di quella della Freccia, in quanto a volte vengono spacciati per Mito, così come i corrispettivi scarichi after market, i scarichi in questione sono quelli per Freccia C10R e C12R (visibile a destra, dall'alto verso il basso C12R, C10R, C12R, C10R) con codice 800058514 e 800L58514, mentre il silenziatore ha codice 800058515, che sono caratterizzati da un collettore inizialmente molto dritto e con una curva centrale molto stretta, la giunzione con il resto dello scarico non è ottimale, mentre il supporto dello scarico è disposto sulla metà della camera d'espansione, più precisamente sulla sua piega, mentre per quanto riguarda lo scarico della Freccia C9 (visibile a sinistra), questo non viene mai spacciato per quello di un altra moto in quanto avendo il doppio terminale di scarico terminante sottocoda, risulta alquanto impossibile, date l'enorme differenza estetica e costruttiva.

Scarico Mito, Mito II e Mito II Replica per il mercato svizzero

Scarico Mito full power catalizzato '90-'98

Per alcuni mercati, in particolar modo quello svizzero, sono stati prodotti dei scarichi provvisti di catalizzatore codice 800068773, in quanto erano già presenti normative contro l'inquinamento, questo scarico è facilmente riconoscibile per via del collettore sganciabile dalla pancia dell'espansione, dove andrebbe posizionato il catalizzatore, con la rimozione dello stesso si ha un rendimento molto simile allo scarico della Mito prima serie versione base.
Tale scarico è composto da un aparte anteriore codice 800068774 o codice 800068775 e da una parte posteriore codice 800068776.

Mito prima serie versione base

mitoverdeacquaneraedeni

Scarico delle Mito e delle Mito speciali (Mito verde acqua, Mito nera e Mito denim) codice 800066499, la forma è stata ripresa (ad eccezione dello spillo) con i modelli depotenziati, ma il supporto dell'espansione al triangolo della pedana sono diversi, questo scarico è caratterizzato dall'attacco al telaio posto in concomitanza della zona cilindrica dello scarico (sulla piega dello stesso) e la distanza tra questo attacco con la saldatura dello spillo e la lunghezza dello spillo siano uguali.
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.
Il silenziatore è libero, ma non è ad assorbimento (canna mitraglia e lana vetro), ma è composto da diverse camere risuonanti.

Mito prima serie versione racing

Scarico Mito racing

Scarico della Mito Racing codice 800068090, la forma è stata in minima parte ripresa (ad eccezione dello spillo) con i modelli depotenziati, ma il supporto dell'espansione al triangolo della pedana sono diversi (sigla sullo scarico 68090), questo scarico è caratterizzato dall'attacco al telaio posto in concomitanza dello spillo, distante dalla zona cilindrica dello scarico, la quale presenta una curva molto stretta. Un altra verifica per distinguerla facilmente da quella della Mito, basta vedere se la distanza tra l'attacco al telaio con la saldatura dello spillo e la lunghezza dello spillo siano uguali o no, in caso siano uguali si tratta del modello per Mito
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33
Il silenziatore è libero ed è composto da una prima camera vuota e successivamente da una canna a mitraglia avvolta nella lana vetro.

Mito II

scarico Mito II

Scarico della Mito II, si tratta di un evoluzione derivante dallo scarico della Mito e Mito Racing, rivisto con un collettore più grande e da un andamento più armonioso dello scarico (sigla sullo scarico 68090).
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.


Da questo scarico venne applicata una protezione termina culla carena 800069610.

Mito II Replica

Mito II Replica

Scarico della Mito II Replica codice 800075642, si distingue per la forma dell'espansione che per la prima volta si utilizzano più inclinazioni/aperture dei coni divergenti e convergenti, decisamente più curata nell'accoppiamento dei elementi stampati (sigla sullo scarico 68090).
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.

Mito EV '94-'96

Scarico Mito EV '94-'96

Scarico della Mito EV '94-'96 codice 800077925, la forma dell'espansione (ad eccezione dello spillo) è la medesima del precedente scarico, si distingue perchè adopera un nuovo supporto dell'espansione al triangolo della pedana (sigla sullo scarico 68090 DGM).
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.

Mito EV '97-'98

Scarico Mito EV '97-'98

Scarico della Mito ev '97-'98 codice 800086587, pressoché identico al precedente, ha un attacco delle spillo leggermente rivisto, inoltre ha una traghetta saldata ai lati del collettore con suscritto il codice dello scarico (sigla sullo scarico 86587).
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.

Mito EV 11kW '99-2003

Scarico Mito EV '99-2003

Scarico delle Mito ev depotenziate dal 1999 al 2003 codice 800091530, caratterizzato e riconoscibile dal risuonatore (sigla sullo scarico 91530 o 99015), inoltre la forma dello scarico ritorna ad essere molto semplice e ricalcando la forma delle prime espansioni della Mito (quindi con attacco al telaio distante dallo spillo), ma con un accoppiamento dei diversi componenti fatto in modo migliore, caratterizzate dai coni divergenti e convergenti a un unica inclinazione/apertura.
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.
Dal 1999 fino al 2000 venne usato un silenziatore libero, ma con la prima parte che invece d'essere composta da una camera cava, è composta da una camera con due tubi liberi (uno di entrata e uno di uscita) uno di fianco all'altro; Dal 2001 viene aggiornato, per la rimozione della prima camera con i relativi tubi bisogna seguire questa guida.

Mito EV 11kW 2004-2007

Scarico Mito EV 2004-2007

Scarico della Mito ev depotenziata dal 2004 al 2006 codice 8000A4141, del tutto simile alle espansioni delle Mito ev depotenziate dal 1999 al 2003, ma si ha l'assenza del risuonatore esterno, mentre è munita di cornetto troncoconico interno al collettore (sigla sullo scarico A4141).
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.
Questo scarico venne abbinato a un silenziatore con catalizzatore interno, per la rimozione del catalizzatore bisogna seguire questa guida.

Mito SP525 9kW 2008-oggi

Scarico Mito SP 525

Scarico Mito EV Euro 3 del 2007 e Mito SP525 dal 2008 ad oggi con codice 8000A8734 (8000A9565 per il ripotenziamento, che corrisponde allo scarico 8000A4141 senza il cornetto troncoconico), del tutto simile alle espansioni delle Mito ev depotenziate dal 2004 al 2007, ma con un nuovo collettore, facilmente riconoscibile perché munito dell'ingresso dell'aria secondaria e per l'andatura spigolosa del collettore, che contiene i due catalizzatori, di cui il primo riducente (abbattimento dei NOx), mentre il secondo, posto dopo l'ingresso dell'aria secondaria, è del tipo ossidativo (abbattimento dei CO e dei HxCx).
Questo scarico può essere usato con boccole di scarico cilindriche da 33 o convergenti 35-33.
Il silenziatore usato in questo scarico è libero, ma utilizza un sistema di risonanze complesso, per questo risulta particolarmente pesante.

Scarichi delle versioni scarenate (Planet e Raptor)

Lo scarico Planet dal '97-'01 (depotenziata) ha il codice 800085812 ed è distinguibile per la presenza di due protuberanze per il fissaggio di una copertura codice 800087262 posta tra scarico e silenziatore e per il fissaggio del silenziatore tramite piattello a tre fori, accoppiato ad un silenziatore particolare, dal codice 800085813, questo sistema venne aggiornato nel 2002 con uno scarico codice 800099011 e silenziatore 8A0085813, mentre per il solo mercato svizzero venne utilizzato uno scarico divisibile, con il collettore codice 800089858 (800090557 versione per il ripotenziamento)e pancia codice 800089859, dove è presente un tappo d'ispezione codice 800047113.
Lo scarico Raptor 2004-2007 invece riprende la linea degli scarichi della Mito prima serie e riutilizza il piattello di fissaggio del silenziatore a quattro fori, con scarico 8000A3991 e silenziatore 8000A2569, mentre nel 2008 con l'EURO 3 venne utilizzato lo scarico 8000A8923 (visibile in basso nella foto dello scarico Cagiva Mito SP525 9kW) e silenziatore 80008737.

Scarichi aftermarket

In commercio vi sono svariati modelli per la nostra Cagiva Mito, parecchie case costruttrici hanno nel catalogo una espansione dedicata, la più famosa nell'ambiente due tempi è sicuramente JollyMoto (aquisita nel 2020 dalla Moto Legend, già proprietaria di Jim Lomas), prodotta in 3 versioni (stradale, SP e Corsa), è rinomata ormai da anni per i prodotti molto belli esteticamente e qualitativamente parlando di costruzione.

Modelli non prestazionali

Iniziamo dal basso della nostra classifica, dove compaiono scarichi che già dalla costruzione si nota nettamente che il fine prestazionale non è stato considerato.

Athena, produce uno scarico codice "P400090120002" che replica l'originale (modelli scadenti) in modo grezzo, ma con un cono divergente a doppia divergenza e con una maggiore accuratezza nell'assemblaggio e accoppiamento dei coni, che permettono d'avere anche uno scarico più rettilineo.

Athena

 

Shark (a sinistra e fuori produzione), Tecnigas (a destra e fuori produzione), sono scarichi in voga all'estero, la Tecnigas, venduta in versione stampata, con un ottimo raccordo tra le parti, ma con curve non proprio ottimali per la prestazione. I dimensionamenti sono di concezione stradale antiquata, motori che girano bassi con area delle luci molto ridotta. Noterete collettori molto stretti, con pance strette, molto lunghe e poco angolate, che genereranno una curva di erogazione molto piena fin dai bassi regimi ma che cala presto al salire dei giri, proprio dove un 2t "cattivo" comincia a dare il meglio di se. Se avete una moto per trotterellare in città e non vi interessa minimamente il discorso cavalli, compratela pure e godetevi il sound sicuramente più sportivo rispetto all'originale.

Shark

Vi è un altro scarico (non più prodotto) che rientra in questa categoria, si tratta dello scarico Polini (a sinistra il modello per Cagiva Freccia C10R e C12R, a destra per Cagiva Mito), il quale non è prodotto per il motore originale, ma per il kit di maggiorazione della Polini stessa, risulta un prodotto non eccelso palesemente semplice e grezzo, tale scarico ha comunque sia buone saldature e accoppiamenti, mentre per quanto riguarda il collettore, questo ha una curva tendenzialmente troppo stretta, per quanto riguarda le prestazioni riesce a far rendere il kit della Polini meglio di molti altri scarico, in particolar modo di quelli più prestanti/spinti per il 125 originale (in quanto non riescono ad accordarsi con il kit Polini che lavora a regimi più bassi), ma le prestazioni rimangono sempre al di sotto del dovuto.

Polini x_Polini_160

Polini x mito

L'ultimo rappresentante di questa categoria è lo scarico Scarov o Scalvini (non più prodotto), caratterizzato per l'assenza dello spillo e con uscita molto bassa e angolata del silenziatore, lo scarico non eccelle nella fattura, inoltre conferisce una curva d'erogazione molto energica e spostata verso i bassi regimi, andando anche a compromettere l'allungo e la potenza massima.

Scarov Scalvini

Modelli paragonabili alle originali

Passiamo ora alla zona intermedia della nostra classifica: espansioni ispirate a quelle originali o molto simili e prettamente dedicate a moto ripotenziate originali, con motori tranquilli di serie, carburatori standard (da 28 a 35mm).

La Top Performance ha prodotto uno scarico per Cagiva, dalla buona realizzazione tecnica con parti stampate e saldate con un buon accoppiaggio, ma tecnicamente non evoluto, in quanto riproduce le misure originali dei primi scarichi.

Top performances cagiva freccia c10r c12r

In questa categoria rientrano i modelli stradali e no, di molte marche e di varie annate.

Iniziando dalla Tyga base (non più in produzione) in lamina dolce (in foto in piccolo) o acciaio inox (in foto in grande) questa presenta un ottimo assemblaggio dei coni e esecuzione delle saldature, pur essendo uno scarico senza parti stampate il collettore riesce ad essere comunque sia liscio e prodotto molto bene, grazie ai molti coni, mentre per quanto riguarda il polmone, questo ha un andamento dei diversi coni non ottimale, soprattutto nella parte finale.

Tyga dolce

TurboKit, casa spagnola che produce sia modelli omologati che non omologati, tutti realizzati con la tecnica dell'idroformatura, limitando al minimo le parti saldate, inoltre ha un intonazione molto spostata verso l'alto, anche superiore rispetto alle JollyMoto, ma con un incremento prestazionale più marginale, anche per via delle curve e coni non ottimali, i modelli omologati 10609, 10609-C e 10609-2S sono scarichi omologati, di cui il "2S", oltre ad essere cromato come la versione "C" è caratterizzato dal doppio silenziatore di scarico, passando alle versioni non omologate si ha la serie CARR09 e CARR09-C, che equivalgono agli scarichi omologati senza le restrizioni, ma ci sono anche le versioni GP, quale CARR09-GP e CARR09-GPC, che sono le versioni non omologate, ma con lo spillo e il silenziatore riadattati in modo da apparire come uno scarico a tromboncino dei motori a 4T da competizione.

TurboKit omologato

TurboKit GP

Arrow nei modelli intercambiabili all'originale (51097SU in foto a sinistra in alto) e Giannelli Street (in foto a destra) sono a pari merito (sono gli stessi, ma con marchio diverso, infatti sono la stessa ditta), aumentano leggermente il tiro ai medi regimi e danno un po' più di spinta agli alti, con un fuorigiri superiore per spuntare qualche km/h in più di velocità massima, esteticamente molto appetibili, con il classico sound metallico di una espansione "vera"!, invece il modello per le Mito antecedenti alle EV (51007SU in foto a sinistra in basso) perde parte di queste caratteristiche risultando inferiore ai modelli originali, soprattutto per le annate tra il '92 e il '98, per quanto riguarda lo scarico per le SP 525 si ha lo scarico 51102SU (rispetto alla 51097SU ha uno spillo leggermente rivisti e la sezione che entra nel silenziatore è ora lunga ⅕), mentre le versioni "Approved Ricambio Arrow" (51597SU e 51507SU) essendo approvati come ricambio originale non alterano le caratteristiche del motore.

Arrow Giannelli
Arrow Approved

Una parola va alla JollyMoto, che inizialmente ha prodotto scarichi che non s'intonavano alla perfezione con il motore Mito, ma poi con la riprogettazione dei suoi scarichi ha migliorato la qualità dei suoi prodotti, inoltre sono stati usati attacchi differenti con il silenziatore, i primi scarichi avevano un attacco cilindrico con fondello dove il silenziatore entra nello spilli e veniva fissato da viti al fondello, successivamente hanno usato un attacco cilindrico con lo spillo che entra nel silenziatore, il quale si fissa tramite una fascetta metallica, successivamente venne utilizzato un fondello come quello originale della mito, ma a tre fori.
Attualmente con la JollyMoto stradale, risulta leggermente più prestante dei scarichi descritti prima e con un suono un po' più "cattivello", bisogna dire che tale modello della seconda e terza generazione è caratterizzato da un cono divergente a doppia divergenza (di cui il primo poco divergente) e da un tratto cilindrico importante, mentre nella 4° versione il cono divergente ha una sola inclinazione, mentre nella 5° versione ritorna la doppia inclinazione, con coni a divergenza simile, inoltre il collettore viene aggiornato e segue il profilo della versione corsa.
Per quanto riguarda il controcono dei vari scarichi JollyMoto, inizialmente nelle prime versioni differivano a secondo dello scarico, mentre successivamente a partire dalla terza serie il controcono è il medesimo per tutti è tre i modelli.

JollyMoto Freccia & Mito prima serie

jolly primo modello per EV su Mito II

modelli jollymoto

Modelli migliori delle originali

Passiamo ora alla zona alta della nostra classifica: ci viene da citare JollyMoto (SP/corsa) e DIG Special Parts (in foto), la prima ha più da dire verso gli alti regimi e lo spillo intercambiabile, bisogna però specificare che il modello corsa (invariato nel tempo) risulta ancora più estremo rispetto alla SP, quest'ultima nella vecchia versione (2° e 3° generazione) ha il cono divergente a doppia divergenza (riconoscibile dal fatto che i due coni hanno la stessa lunghezza) con un tratto cilindrico ridotto, mentre nella 4° versione della SP esso si distingue dalla versione stradale solo per lo spillo intercambiabile (caratteristica che venne introdotta con la 2° generazione di scarichi SP e corsa), con la 5° versione si distingue dalla stradale sia per lo spillo removibile che per il cono divergente (che è nuovamente composto da due coni di lunghezza identica), la seconda (DIG Special Parts e fuori produzione) che utilizza uno schema dei coni simile all'artigianale del '95 risulta più piena in basso ma comunque molto valida e gustosa da usare su moto stradali.

DIG Special Parts

Altri scarichi che meritano d'essere citati sono la Tyga EXPS-0007 (non più in produzione, in foto a sinistra) con espansione EXCB-0021 (riconoscibile per il collettore stampato e l'attacco per il silenziatore a molle) e silenziatore EXSB-0021, che è a livello delle artigianali '93-'94 ed è prodotta in acciaio inox, risultando anche molto elegante.
Nel 2016 lo scarico subì una rivisitazione causa la nuova standardizzazione interna dell'azienda, modificando di fatto l'attacco del silenziatore che ora è un elemento a se (EXCL-0010) anche se fornito con lo scarico EXCB-0037 (in foto a destra) che ora presenta un numero diverso di coni e nuovo andamento generale dello scarico oltre al collettore non è più stampato ma ricavato da coni, risultando meno rettilineo, ma permette d'essere usato anche sulle Cagiva Freccia C10R e C12R, i silenziatori abbinabili sono EXSL-0003, EXSL-0004 o EXSL-9005.

Tyga acciaio inox

Tyga inox 2016

Un altro produttore che merita d'essere citato è FF by Fresco (foto in basso e fuori produzione), che produce uno scarico replica dell'artigianale del '95, ma che differisce per via della saldatura dello spillo di scarico, che viene saldato con una soluzione più antiquata, la quale richiede più manualità e precisione nella saldatura, inoltre ha lo spillo che essendo più rettilineo, non termina in modo perfettamente perpendicolare con la piastra del silenziatore.

Fresco

L'artigianale SP

Infine la marmitta del kit SP, a nostro parere il meglio del meglio per Cagiva. Esistono svariate versioni delle marmitte prodotte per le Mito che correvano nel Campionato Italiano Sport Production, a partire dal 1990 fino al 1995 data in cui Cagiva ha abbandonato ufficialmente le competizioni. Non parleremo delle versioni antecedenti al 1992 (utilizzate anche per i modelli stradali), in quanto seguono ancora una concezione abbastanza antiquata e le prestazioni offerte non sono eccelse come gli ultimi tre modelli. Nonostante ciò c'è ancora qualche appassionato che le possiede e le usa sulla propria moto.

scarico SP 92La cagiva SP 1992 codice 800A73119 A (foto a destra) ha un controcono a singola conicità, esattamente come i modelli stradali prodotti fino a all'anno precedente, mentre il cono divergente ha più conicità, soluzione adottata anche dai modelli stradali di quell'anno e successivi fino al '98, con questo scarico si ha una coppia sfruttabile a partire dai 6500 giri per dare il massimo fino a 10500;
La cagiva SP 1993 codice 800074501 (foto in basso a sinistra) e 1994 codice 800078961 (foto in basso a destra) si differenziano tra loro solo per via della lunghezza dello spillo (il modello '94 è a passaggio alto), mentre rispetto al modello precedente si differenzia per il fatto che ha un controcono a doppia inclinazione, soluzione adottata a partire dal '92 sui modelli stradali fino al '98, questa versione ha prestazioni rivolte prettamente verso gli alti regimi e con un arco d'intonazione ristretto, in modo molto maggiore rispetto alla precedente versione.
Se volete avere un motore che urla quasi come una GP comprate una di queste... è facile leggere oltre 13000 giri. Esempio: con un cilindro 66650E originale, carburatore 36mm e alimentazione lavorata abbiamo visto più di 13500 giri, addirittura con il cilindro preparato a dovere e una testa differente abbiamo visto anche i 14000. Questo motore prendeva coppia dopo i 9500 giri anziché ai classici 8500-8800 circa di una moto più "umana" e guidabile, come potenza si era intorno ai 33-34cv a seconda dei componenti e delle soluzioni adottate.
Con una espansione come la '93/'94, molto vuota ai medi regimi, è inutile cercare di riempire la curva di potenza in basso, meglio puntare tutto sul range di utilizzo dell'espansione, con un motore più "cattivo" abbinato a una rapportatura accorciata che permetta di sentire meno i buchi di coppia tra una cambiata e l'altra, comunque garantisce le performance in allungo sfruttando il fuorigiri del motore.

Scarico SP 93

Scarico SP 94

Fare tanti giri non vuol dire sempre avere una moto che va forte, non conta nulla se non si ha un motore pronto in uscita di curva che eroga già coppia a sufficienza per uscirne dignitosamente, guidare una moto del genere diventa impegnativo e stancante, quindi bisogna trovare il modo di avere una bella curva di erogazione piena fin dai medi regimi, con un range di utilizzo abbastanza esteso anche agli alti.
Ed ecco l'ultima Cagiva SP, quella del kit 1995 (codice 800081923), a nostro parere la migliore marmitta per Cagiva 125 (a sinistra l'originale a destra le repliche utilizzabili con i collettori di scarico stradali). Il collettore scende giù molto grosso, apre molto presto, con un divergente a singola conicità con circa 8 gradi d'angolo d'apertura, la pancia è davvero ampia, siamo oltre i 133mm!!! mentre il convergente è suddiviso in due coni con doppia angolatura, queste soluzioni hanno permesso d'ottenere un'onda di risonanza di durata leggermente maggiore, in modo da ottenere più elasticità del propulsore. Infine il lungo spillo che termina alto con uno stile davvero racing!

Scarico SP 95

crc9523xs

Per questa marmitta, davvero straordinaria, il carattere è decisamente più trattabile rispetto a quella del kit SP precedente, la troviamo molto più pronta ai regimi inferiori, con quasi 1,5 cavalli in più rispetto alla '93-'94 che terminano con un picco di potenza maggiore a circa 800 giri in meno. Ora la moto è molto più sfruttabile e più facile da guidare, molto più pronta in uscita di curva, permette di usare una rapportatura leggermente più lunga della precedente, anche se cosi è davvero divertente!
N.B.: Le marmitte SP del '95 furono concepite per il cilindro SP Cagiva serie 8XXXX, questo cilindro ha lo scarico quadrato e necessita di un raccordo particolare per poter agganciare lo scarico, tuttavia sono state prodotte marmitte del tutto analoghe con attacco per il raccordo standard. Quindi se dovete acquistare una di queste espansioni fate attenzione al tipo di collettore che essa possiede.
Successivamente per i cilindri 9XXXX vennero realizzate gli scarichi 800085972 ('97-'99) e 800096883 (2001), che non si differenziano se non in modo marginale dallo scarico del '95.
Scarico SP 2006Nel 2006 con il campionato "Trofeo Cagiva Mito 525 SP", organizzato da "Camp1one Capirossi Safety School" e "Cagiva" venne prodotto un nuovo scarico che si distacca dalle forme dei precedenti scarichi destinati alle competizioni SP, non solo per il collettore a coni saldati (per via del minor numero di pezzi prodotti) ed una pancia più ampia, da 136mm, ma anche per una minore lunghezza complessiva e dalla forma che riprende gli scarichi JollyMoto Corsa.

Scarichi da evitare, ripotenziamento e omologazioni

Scarico SITO

Figaroli Cagiva Mito

Gli scarichi da evitare possono essere suddivisi in diverse categorie, dai scarichi datati come il SITO Racing (a sinistra) o Figaroli (a destra), i quali possono conferire anche potenze elevate, ma hanno un rendimento generale ridotto, che ne compromette l'utilità; ci sono poi i scarichi che replicano gli originali (generalmente sono repliche delle versioni meno performanti) e che non costituiscono un aumento reale delle prestazioni o che ne migliora in modo ridotto ad un costo spropositato (da nuovo, ma in genere anche da usato); Per ultimo ci sono i scarichi che apportano reali benefici, ma dal prezzo proibitivo o comunque sia maggiore all'artigianale SP.

Per quanto riguarda l'acquisto dei scarichi originali usati per il ripotenziamento della moto, sono consigliati i scarichi delle Mito II fino ai scarichi delle Mito EV del '98, poi come seconda scelta si hanno i scarichi delle Mito precedenti, infine come terza scelta si possono utilizzare i scarichi delle Mito EV dal '99 al 2007 opportunamente modificati, in quanto risulterebbero quasi identici ai scarichi originali di seconda scelta.

Alcuni costruttori propongono marmitte omologate per l'uso stradale o prodotte specificatamente per tale scopo o applicando delle strozzature e quant'altro fosse bisogno su modelli che altrimenti non sarebbero omologabili, esse sono davvero poco differenti da quella di serie, inoltre le nuove riforme di legge stanno introducendo progressivamente una regolamentazione anche per i pezzi after market omologati. Per quello che riguarda gli scarichi abbiamo che per essere omologati per un determinato veicolo, non devono alterarne le caratteristiche, quindi un veicolo con catalizzatore di serie è in regola solamente con una marmitta after market catalizzata, ciò vuol dire che le Mito degli ultimi anni (SP525) non sono in regola con scarichi privi di catalizzatore, pertanto è inutile acquistare uno scarico del genere se l'obbiettivo è non avere problemi con il codice stradale.
Dal lato burocratico, l'adozione di uno scarico omologato non richiede aggiornamenti del libretto di circolazione, inoltre dato che sullo scarico stesso sono riportate le omologazioni o direttamente impresse su di esso o applicate tramite una targhetta saldata, non è necessario neanche esporre il foglio di certificazione.
L'inconveniente si ha con i tutori dell'ordine in quanto non essendo adeguatamente preparati tendono ad agire iniquamente, per questo bisognerebbe munirsi di documentazione da esporre, se ciò non fosse sufficiente al momento della formalizzazione del verbale e prima di firmarlo, far scrivere nelle note la documentazione presentata (circolari ministeriali), gli articoli del codice della strada inerenti allo scarico e l'omologazione dello scarico.

Silenziatori

Il silenziatore è il componente finale dello scarico ed è fondamentale per abbattere le emissioni sonore e le prestazioni. Durante gli anni di produzione sono stati prodotti diversi silenziatori, sia esteticamente che strutturalmente.

In generale il silenziatori Mito, come per molti altri sono provvisti di una precamera, questa serve per ridurre l'influenza del silenziatore sul funzionamento dell'espansione, in quanto i gas di scarico vengono inizialmente sfogati in questa precamera e poi transitano nel sistema silenziante vero e proprio, il che porta ad avere anche una fuoriuscita dei gas di scarico più costante, questo fa sì che il silenziatore si contrapponga/influisca in modo meno marcato al corretto funzionamento dello scarico inoltre il comportamento dello stesso rimane più costante durante l'usura del silenziatore.
Questa caratteristica/struttura ha comunque sia un influenza che varia a seconda del regime del motore, infatti ai regimi più bassi ha la sua massima efficacia e il silenziatore non influisce sul funzionamento dello scarico, mentre ai massimi regimi, dove la quantità dei gas di scarico è elevata (acceleratore al massimo) e i tempi per estrarre i gas sono ridotti, il silenziatore rallenta la fuoriuscita dei gas, questo particolare comportamento/influenza permette d'estendere ulteriormente il range di funzionamento dello scarico e del motore.

Con il proseguire degli anni e le maggiori restrizioni delle normative sul rumore, tale precamera è stata modificata in modo da contribuire maggiormente alla riduzione del rumore, andando tendenzialmente a discapito della sua funzione principale

Silenziatore Mito

Silenziatore Mito prima serie

Il primo silenziatore delle Mito è completamente metallico e senza rivestimento esterno il suo codice è 800066500 e 8A0066500 (per il mercato svizzero), munito di beccuccio terminale estremamente corto, quasi assente, strutturalmente è sprovvisto di materiale fonoassorbente, in quanto utilizza la tecnica della risonanza, dove si hanno diverse camere messe in comunicazione tra loro tramite tubi di diversa lunghezza, per questo non richiede manutenzione, ma tende a sporcarsi facilmente e perdere prestazioni cdi conseguenza e la pulizia non è semplice da effettuare.
Su tale terminale è segnato il codice 68091, per il mercato svizzero si continua ad utilizzare tale silenziatore (versione 8A0066500) anche per le Mito Racing, Mito II e Mito II Replica.

Silenziatore Mito Racing, Mito II e Mito II Replica (non per il mercato svizzero)

sile mito 1 racing Silenziatore Mito racing e Mito 2

Questo silenziatore è rivestito tramite una copertura in fibra di carbonio ed utilizza un beccuccio leggermente ricurvo il suo codice è 800068091 (Mito Racing, visibile a sinistra) e 8A0073120 (Mito II Replica, visibile a destra), la Mito II utilizza un silenziatore uguale alla Mito Racing, ma senza copertura in carbonio e con attacco per la pedana integrato, strutturalmente è del tipo ad assorbimento ed in minima parte del tipo a riflessione, in quanto utilizza il potere fonoassorbente della lana vetro e il tubo forato effettua l'interferenza, ma non è composto esclusivamente dalla canna mitraglia con avvolto attorno la lana vetro, infatti prima di essa è presente una piccola camera vuota, sul fondello del terminale è segnato il codice 68091, con la versione per Mito II e successivi i silenziatori diventano revisionabili.

Silenziatore Mito EV 1994-1998

Silenziatore Mito EV '94-'98

Differisce dal silenziatore delle Mito Racing, Mito II e Mito II Replica per il fatto che è munito di un rivestimento in carbon-kewlar ed il beccuccio terminale ha un bordino finale con risvolto il suo codice è 800078335.
Sul fondello del terminale è segnato il codice 68091, tale silenziatore venne utilizzato anche per le Mito SP dal '94 al 2001.

Silenziatore Mito EV 1999-2007

Silenziatore Mito EV '99-2007

Il silenziatore è completamente metallico il suo codice è 800090498 e 800099017 (modelli Euro 2), senza alcun tipo di rivestimento di finitura estetica all'esterno, inoltre differisce dai silenziatori EV 1994-1998 per il fatto che la camera vuota presente all'inizio del silenziatore, oltre a presentare un ulteriore rivestimento isolante ora presenta due tubi sfalsati tra loro, che abbattono ulteriormente il rumore tramite l'effetto risonanza, senza incidere significativamente sulle prestazioni, eventualmente per avere un silenziatore strutturalmente identico ai modelli prodotti fino al 1998 (ad eccezione della Mito prima serie) è possibile rimuovere questi due tubi, su tale terminale sono riportati diversi codici di omologazione.

Silenziatore Mito SP525

Esteticamente si presenta completamente metallico senza alcun rivestimento esterno il suo codice è 8000A8737, strutturalmente è sprovvisto di materiale fonoassorbente esattamente come il modello per la Mito prima serie, ma in questo caso oltre che utilizzare la tecnica della risonanza utilizza anche la tecnica della riflessione, in quanto inizialmente è provvisto di un tubo che si sdoppia in due, muniti di tanti fori e successivamente seguono diverse camere vuote messe in comunicazione tra loro tramite tubi di diversa lunghezza, per questo non richiede manutenzione, ma tende a sporcarsi molto facilmente e la pulizia è estremamente difficoltosa, facendo decadere velocemente le prestazioni in caso di carburazione non stechiometrica, ma garantisce un elevato potere fonoassorbente, con questo silenziatore si ritorna a modelli completamente saldati e non revisionabili.

Recuperare silenziatori non fonoassorbenti

Silenziatore modificato con canns dritta

Ripristinare il corretto funzionamento di tali silenziatori non è sempre facile, in quanto sono generalmente composti da più camere interconnesse tra loro tramite tubi, quando non è possibile sfilate il tubo esterno e quindi andare a pulire direttamente l'interno del silenziatore, si può tentare tramite diluenti e lavaggi intensi, ma si rischia sempre di far rimanere parte di essi e dello sporco dentro e non effettuare un ripristino corretto, di fatti questa limitazione nei casi più gravi costringe alla sostituzione dello stesso, in alternativa si può convertire lo scarico in uno del tipo fonoassorbente, andando a rimuovere tutto il sistema interno e sostituendolo con una canna forata.

Tenute e guarnizioni

I scarichi per evitare trafilamenti utilizzano diverse guarnizioni e tenute, per l'accoppiamento con la boccola di scarico viene utilizzato una tenuta O-ring piu una guarnizione, nel caso della Freccia sono O-ring 800046487 diametro interno 43 e spessore 3 più guarnizione in amianto 800046626 (non più disponibile); Con la Mito sono O-ring 800046487 diametro interno 43 e spessore 3 più guarnizione/O-ring 800027073 diametro interno 39,34 e spessore 2,62; Nel caso degli scarichi SP '95-2007 sono O-ring 8A0023186 diametro interno 39,69 e spessore 3,53 più guarnizione metallica 8B0073541 D47-d38-SP1.
Per quanto riguarda l'accoppiamento tra camera d'espansione e silenziatore si utilizza una guarnizione, che nel caso della Freccia è 800059583, nel caso della Mito è 800067174 D65-d50-SP2, dalla Mito EV è stata aggiornata con 8A0067174 D65-D50-SP2.

Rilevamenti

Di seguito riassumeremo sensazioni e rilevamenti fatti nel tempo, su svariati motori e moto, i dati saranno abbastanza generalizzati, nessun motore è uguale e ci sono una miriade di fattori che ne influenzano il rendimento. Solamente i dati relativi alla Jolly e alle kit SP Cagiva sono ufficiali e verificati sul nostro banco prova.
Ripetiamo un concetto fondamentale: un motore a due tempi è davvero una "scatola magica", ogni componente influenza il suo rendimento, quindi è inutile spendere denaro in varie preparazioni se il tutto non viene sfruttato a dovere o non lavora in simbiosi. Ad esempio, il regime di fuorigiri può dipendere da che carburazione avete, da che cilindro/lamelle/pistone/testa avete, nonché dalla fatidica altezza di squish che hanno/avete ottenuto in fase di montaggio del gruppo termico.
Ora parliamo un po' di dati: La Jolly SP genera una curva di erogazione molto piena fin dai regimi più bassi, permette un fuorigiri nell'ordine dei 13000 giri, superiori ai circa 12700 della versione stradale. Paragonando con la Cagiva SP95 si ha una curva spostata verso i regimi più bassi, un picco di circa 31.5 cavalli ed un muro che scende rapido come la Cagiva SP 1993/'94.
Se cercate il cambiamento vero comprare marmitte di elevato livello, non pensate che le varie SP che propongono nei cataloghi siano cosi spinte e inaccessibili, a nostro parere una Cagiva SP o una Jollymoto SP, ecc, si comportano egregiamente anche su una stradale ripotenziata, ovviamente senza ottenere i risultati di un motore elaborato appositamente per esse.
Attenzione: Questo articolo vuole essere una guida agli scarichi disponibili sul mercato per Cagiva Mito, si tratta di pezzi non omologati atti a modificare le prestazioni del veicolo rispetto a quelle di serie. Pertanto è assolutamente illegale utilizzare i suddetti scarichi in strada. Ricordate che violando il codice stradale, con un veicolo non in regola, oltre al rischio di sequestro del mezzo da parte delle forze dell'ordine, in caso di sinistro la vostra assicurazione potrà decidere di non rispondere e a quel punto sarete responsabili personalmente dei danni fatti a cose e persone.

Dimensioni e realizzazione

Le misure dei diversi scarichi sono molto variabili a seconda di quanto uno scarico debba garantire un ampio arco di funzionamento (rendendo il motore molto elastico e versatile), del regime di massima risonanza (a che regime si vuole la maggior coppia) e resa dello scarico con il motore (quindi dell'intensità della risonanza), qui di seguito vengono riportate le misure dello scarico Mototecnica del dicembre 1995 per Cagiva Mito.

Cono Lunghezza Diametro entrata Diametro uscita Angolo
1 60 35 36 0,48°
2 200 36 49 1,86°
3 120 49 67 4,29°
4 120 67 95 6,65°
5 90 95 118 7,28°
6 65 118 118
7 200 118 23 -13,36°
8 250 23 23

Per la realizzazione dello scarico si utilizzano lastre di acciaio EN 10025-2: 2004 S235JR o UNI Fe360B o DIN RSt37-2 o AISI A252 o acciaio inox EN 10088-3: 2005/UNI 6900/DIN 17440-85 X5CrNi18-10 o AISI 304, in alternativa per applicazioni di maggiore pregio si utilizza una lega Inconel (generalmente la 625), mentre nelle competizioni più estreme si utilizza il titanio (solo in specifiche situazioni climatiche come la pioggia), mentre lo spessore va da un minimo di 0,5 mm (anche se è preferibile non scendere al di sotto dei 0,6 mm) fino a 2 mm (anche se è preferibile non oltrepassare 1,2 mm), gli spessori che si trovano più facilmente in commercio sono da 1 e 0,8 mm e sono quelli più indicati per le diverse applicazioni motoristiche, mentre per il materiale più utilizzato si ricade sulle lastre di ferro (che in realtà sono acciai S235JR o S275JR) grezze/non decapate (lamiera nera), che andrebbero ritagliate con una cesoia da lattoniere, preferibilmente di tipo roditrice.
In caso di realizzazioni su propria specifica di un espansione, è fortemente consigliato non superare gli 8-12° per i coni ed i 16-24 per i controconi, il limite inferiore è per le sezioni lunghe, mentre il limite superiore è per le sezioni molto brevi, inoltre per il controcono viene consigliato l'uso di un inclinazione media doppia rispetto al cono divergente.
Sistema per UdLNel caso si desideri integrare l'ugello di de Laval (il quale deve essere posto tra controcono e spillo) è preferibile realizzarne una versione facilmente removibile e modificabile in ottone o alluminio 6060, risulta quindi necessario creare il suo supporto (visibile con lo schema a destra), così come per lo spillo che dovra essere removibile.
Per quanto concerne lo spillo dell'espansione in linea di massima per le versioni corte a passaggio basso si usa un diametro interno di 21-23 mm, mentre per le versioni a spillo lungo a passaggio alto si utilizza uno spillo con diametro interno da 23-25 mm.
La saldatura dei vari coni o sagome da idroformatura può essere effettuata tramite saldatura TIG, saldatura ossiacetilenica (ed eventualmente l'ausilio di fil di ferro come materiale d'apporto) o saldatura a filo MIG/MAG (poco indicato per spessori ridotti), mentre la saldatura con elettrodi rivestiti / MMA (Manual Metal Arc) risulta decisamente meno agevole e si consigliano elettrodi sottili (1,6÷2 mm) al rutilo, con bassi amperaggi e movimenti rapidi o con tecnica a punti e con elettrodo molto inclinato, da sottolineare che le saldatrice ad inverter per elettrodo rivestito (MMA) in alcuni casi possono eseguire saldature tipo TIG ed in questo caso vanno utilizzate le torcie TIG con innesco a striscio (da connettere al negativo); mentre non è in alcun modo possibile saldare tramite torcie termiche a Butano/Propano, in quanto non si riesce a superare i 1200°C e il metallo degli scarichi necessita di almeno 1500°C per fondersi.

Le tecniche realizzative fai da te sono principalmente l'assemblaggio di coni e l'idroformatura, in entrambi i casi è necessario un attento studio dello scarico, in base anche alla temperatura dei gas di scarico, i quali raggiungono temperature differenti in base al tipo di utilizzo e di prestazione del motore. Infatti un motore a pieno carico prolungato a regimi elevati, le temperature raggiungono valori elevati (650°C), se invece il motore non rimane in modo prolungato al regime massimo la temperatura tende ad abbassarsi (620°C), quando i carichi vengono modulati le temperature si abbassano ulteriormente (500°C), invece durante un uso stradale, dove si parzializza molto il comando gas ed il motore rimane ai giri intermedi, le temperature rimangono basse (350°C). Il valore della temperatura dei gas di scarico, determina la velocità del suono all'interno dello scarico, per esempio a 650°C si ha 741㎧, per 350°C si ha 550㎧, questo permette un certo autoadattamento dello scarico, il quale intonerà a regimi differenti, estendendo di fatto il suo funzionamento, per questo va calcolato per la condizione operativa più gravosa del motore e generalmente per alimentazioni a miscela benzina olio (fino al 3%) con un motore veloce (9000-14000 rpm) si hanno sempre 650°C (a meno che non sia sottoalimentato o mal carburato).
Con la realizzazione di coni è necessario creare tante piccole forme che una volta preparate rappresenteranno i coni dello scarico, che poi andranno saldati tra loro, tale soluzione richiede molto tempo per via dei molti tagli e saldature, inoltre necessita di una buna manualità oltre al taglio e saldatura anche per l'assemblaggio dei coni e della conformazione.
Mentre l'idroformatura che pur richiedendo un quantitativo maggiore di lamiera, in compenso necessita di pochi e semplici tagli e saldature meno estese, anche se tali sagome andrebbero preparate tramite la precurvatura del bordo tramite una bordatrice per lamiere di fondelli/scatole (manuale o motorizzata) nelle versioni adatte a profili lamiera curvilinei, in modo da ridurre le distorsioni e preservare l'integrità della saldatura, inoltre richiede anche un idropulitrice o una pompa idraulica provaimpianti manuale (usata anche per il ripristino degli scarichi ammaccati) per la formatura a pressione e un disegno dello scarico con ridotte divergenze tra sezioni o con passaggi tre le stesse ammorbiditi.

Per la riparazione degli scarichi schiacciati, è possibile utilizzare la pressurizzazione tramite aria e riscaldamento localizzato tramite cannello a gas propano o gas ossiacetilenico o la pompa idraulica provaimpianti manuale (ad acqua), in alternativa è possibile riempire completamente od in parte lo scarico con acqua e riporlo in congelatore (controllando frequentemente il processo di dilatazione dell'acqua), in ogni caso è necessario occludere i due fori dello scarico ed esistono dei kit per tale funzione (sia per scarichi 2t che 4t), queste soluzioni non sono perfettamente equivalenti; infatti per la soluzione ad aria pressurizzata e riscaldamento della bozza è richiesta attenzione, in quanto nell'eventualità si venisse a creare una crepa l'aria tende a sfuggire molto velocemente e bisogna forzatamente riparare la perdita prima di proseguire la riparazione; mentre tramite la pompa idraulica provaimpianti manuale ad acqua pur con delle piccole perdite è possibile proseguire la riparazione e non è necessario riscaldare la parte (inoltre risulta più difficile farlo in modo localizzato); mentre tramite la soluzione del congelamento si deve avere a disposizione un congelatore capiente e sgombro, oltre a dover controllare frequentemente per evitare che lo scarico si deformi ed o apra per eccessiva dilatazione dell'acqua, inoltre queste ultime due soluzioni (soprattutto l'ultima) non si prestano per la riparazione di scarichi con parti piatte, corrugate o bugne, in quanto si tende ad avere una distenzione delle stesse e perdere le misure e forme originali

Fonti e bibliografia

Si ringrazia per informazioni e dati nrg69
Kit SP del '94
Espansione Kit SP '92
Recensione Marmitta "monza Sp" By Dava
Espansione Giannelli (non la versione omologata)
Espansione Arrow (non la versione omologata)
Espansione Proma.
Recensione Jolly Moto stradale...
Funzionamento E Progettazione Di Uno Scarico 2t
Lucidare A Specchio Marmitta!
Guida Alla Pulizia Marmitta Jolly Moto...
Scarico Tyga in lamina dolce (modello non performante)
Omologazione scarichi Pagina 3, scarichi e Circolare DC IV B/ 03 1997 del 24/11/1997, Guida per silenziatori e scarichi: tutto quel che bisogna sapere, Circolari Circolare 1997, Circolare 1996 ripetuta con la Circolare 2012
Scarico YollyMoto prima versione
Scarichi Mito II E Mito II 93' (Lawson) Diversi..?
Scarichi Mito SP
commento e confronto scarico scarov

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